La Nuova Sardegna

Olbia

Area marina di Capo Testa

Ex regno della comunità hippy, la storia di Valle della Luna

di Serena Lullia
Ex regno della comunità hippy, la storia di Valle della Luna

Nell’estate 2023 lo sgombero. Ma restano i problemi di controllo e tutela

3 MINUTI DI LETTURA





Inviata a Santa Teresa Un gommone riposa all’ombra, adagiato sulla battigia protetta. Dal mare un gruppo di turisti green scivola sulle sfumature di verde in sup, senza violare la sacralità della sabbia. A terra è un via vai di persone. Cala Grande, più nota come Valle della Luna è una calamita per vacanzieri ed escursionisti. E non solo. Il blitz d’assalto delle forze dell’ordine di qualche settimana fa avrebbe dovuto allontanare per sempre la comunità di hippy 2.0. Ma non è così. Alcuni membri della comunità sono tornati, insieme ai loro fedeli cani che fanno la guardia alle poche cose di proprietà dei padroni. Ci sono i segni di un fuoco spento da poco. Una griglia appoggiata sulle pietre. La brace tiepida. Due caffettiere su un tavolino con dei bicchieri di carta. E poi sedie, un lettino da mare, scarpe, zaini e sacchi a pelo. Alcune coperte asciugano al sole, stese sui lentischi pettinati dal maestrale.

Oltre a loro ci sono comitive di giovani in vacanza che nella valle sacra dell’Area marina protetta di Capo Testa-Punta Falcone hanno scelto di campeggiare. Dall’altra parte del mare hanno un lavoro e una casa. Ma in questo ottobre che ha il sapore di agosto, ai comodi hotel hanno preferito la suite naturale di Cala Grande . Le tracce della comunità hippy sgomberata qualche settimana fa sono ancora evidenti nonostante la massiccia operazione di pulizia portata avanti anche dai volontari.

Alcune delle grotte scavate dal vento e trasformate in abitazioni non sono più abitate. In altre ci sono tracce di vita. Di ieri e di oggi. Un filo azzurro per stendere la biancheria. Fiaschi di vino. Pentole. Piastrelle. Piccoli pannelli solari per trasformare il calore in energia elettrica. Nascosti tra la macchia mediterranea e le rocce, zaini, tende da campeggio, sacchi a pelo. La Valle, maestosa e di una bellezza che taglia il fiato, fa da quinta naturale a tutte queste sfumature di umanità. Che la scelgono per qualche ora o per passarci giorno e notte. Ma Cala Grande, come tutta la penisola di Capo Testa, è sito di interesse comunitario e fa parte dell’Amp. Non è quindi consentito campeggiare, accendere fuochi, usare i ginepri come appendiabiti e le rocce come armadi, arrivare fino alla spiaggia col gommone. Quasi nessuno dei turisti che fa tappa in questo eden conosce norme e divieti vigenti.

La Valle della Luna, area di un privato a uso pubblico, è sicuramente uno dei gioielli dell’Amp, ma non basterà certo un blitz per proteggerla. Ne è consapevole anche la sindaca di Santa Teresa, Nadia Matta, che chiede uomini e mezzi per tutelarla. «Santa Teresa ha bisogno di risorse immediate per la salvaguardia di alcuni siti dalla presenza dell’uomo che non ha saputo tutelarli. Non possiamo permettercelo più. Cala Grande è area sic e Amp. In questo ultimo periodo è stata liberata da 140 quintali di rifiuti, sono state deturpate decine di grotte, bruciate piante protette e spesso io ho dovuto imporre il divieto temporaneo di balneazione per valori fuori norma. Faccio un appello ad aiutarci alla Regione per non vanificare tutti gli sforzi e gli investimenti economici fatti in questo mese. Sono certa che l’assessorato all’Ambiente ascolterà il nostro appello e dimostrerà sensibilità verso questo territorio».

Primo piano
Il caso

Elicotteri a peso d’oro, appalti decuplicati: così brucia il denaro

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative