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Omicidio Cozzolino, i figli in aula: «Mio padre non era violento»

Omicidio Cozzolino, i figli in aula: «Mio padre non era violento»

Olbia, al processo in corte d’assise le testimonianze dei familiari dell’impresario bruciato vivo l’11 marzo 2022 davanti alla sua casa

07 novembre 2023
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Olbia «Nostro padre? Era un uomo mite, per nulla violento, e viveva nell’angoscia per i continui alterchi e le minacce subite». Così le testimonianze rese in corte d’assise dai familiari di Tony Cozzolino, ucciso la mattina dell’11 marzo 2022, bruciato vivo dopo l’ennesimo litigio con il vicino-nemico di casa, Davide Iannelli, davanti all’ingresso della palazzina popolare di via Petta.

Al processo per omicidio premeditato, uno dopo l’altro, sono sfilati in aula davanti ai giudici due figli e una sorella di Cozzolino, tutti costituiti parte civile nel giudizio attraverso gli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra. «Non proprio testimonianze attendibili», hanno sibilato i difensori di Iannelli, gli avvocati Cristina Cherchi e Abele Cherchi. Grande assente l’ex compagna di Cozzolino, Magdalena Murawska, che dopo l’omicidio ha pensato bene di fare i bagagli e tornare in Polonia. È stata riconvocata per la prossima udienza, anche in videoconferenza. E assente anche la compagna di Davide Iannelli, quella Rosa Bechere di cui si sono perse le tracce un anno fa. Probabilmente uccisa, la donna è stata “classificata” irreperibile ed è stato ammesso agli atti del processo un verbale di sommarie informazioni rese alla polizia il 4 luglio 2022, cioè dopo la morte di Cozzolino.

«Iannelli minacciava mio padre, ti brucio vivo...» ha rivelato uno dei figli di Tony Cozzolino. Una anticipazione della tragedia.(m.b.)

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