La Nuova Sardegna

Olbia

Vita da social

Mameda influencer del gallurese «Così racconto la nostra lingua»

di Dario Budroni
Mameda influencer del gallurese «Così racconto la nostra lingua»

Marina Meloni conta migliaia di follower. I suoi video a base di curiosità e ironia

25 febbraio 2024
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Olbia La prima volta ha paragonato l’isola a Star Wars e ha lanciato il video in rete. Risultato: centomila visualizzazioni su TikTok in meno di una settimana. Alla fine ci ha preso gusto: tra foto, mappe, ironie ed esposizioni piuttosto chiare, Marina Meloni, alias Mari Mameda, nel giro di poco più di un anno si è trasformata nell’influencer del gallurese. Con i suoi video, ormai sempre più condivisi, si diverte a raccontare le sfumature linguistiche della Sardegna e della Gallura in particolare. «Tanti continentali non si aspettano tutta questa ricchezza linguistica – dice –. E quindi non sanno che in Sardegna, a parte il sardo, si parla anche gallurese, sassarese, catalano e tabarchino. Senza poi contare che anche gli stessi sardofoni parlano ognuno la loro variante. Insomma, l’argomento è interessante e la gente lo sta dimostrando». Marina Meloni è partita da casa sua. Lei è infatti di Budoni: una zona di confine dove a nord si parla il gallurese e a sud il sardo logudorese. «È una realtà davvero molto interessante – dice –. A casa mia, per esempio, si parla italiano, sardo e gallurese. Insomma, a Budoni funziona un po’ come in Star Wars: tutti parlano la loro lingua ma, alla fine, tutti si capiscono».

Mari Mameda Marina Meloni ha 38 anni e nella vita fa tutt’altro. È infatti la project manager di una azienda di arredamento di lusso e vive da 20 anni a Milano, dove si è sposata ed è anche diventata mamma. A Budoni ci sono però le sue radici ed è proprio lì, durante le vacanze di Natale del 2022, che ha creato il primo video. Sui social si chiama Mari Mameda: Mari sta naturalmente per il suo nome, mentre il resto è un gioco di parole che mette insieme Marina, Meloni, Design e Architettura. In gallurese, però, Mameda significa anche ma molto. Su Instagram conta ormai 15mila follower, su TikTok quasi 21mila. Non proprio briciole per una influencer che dedica tutta la sua attività al gallurese. «La ricchezza linguistica della Sardegna stimola la curiosità – spiega lei –. Per esempio ci sono anche influencer napoletani e lombardi che trovano questo tutto molto interessante». Nei suoi video Marina Meloni non tiene lezioni di stampo accademico. Gli interventi sono brevi e leggeri e si concentrano soprattutto sulle curiosità. Su Budoni, per esempio, dice che il suo non è solo il paese famoso per le spiagge, i concerti e l’Holi festival. «Lo è anche per la sua cultura linguistica unica in tutta la Sardegna – spiega Marina in un video –. Budoni è infatti l’unico paese dell’isola a essere costituito da due identità linguistiche quasi pari numericamente, distinte, parallele e non contaminanti». Gallurese a nord e logudorese a sud. «A dividere il territorio – prosegue –, oltre all’ormai bonificata e occupata palude di Budoni, sono due collinette, tra Luttuni e San Gavino. In realtà non esistono barriere fisiche: i due idiomi si sono mantenuti scissi solo in virtù del grandissimo rispetto tra le due comunità. È l’applicazione della regola aurea secondo la quale ognuno deve parlare la propria lingua ed essere in grado di comprendere quella altrui».

I video Budoni a parte, sui social Mari Mameda svela una miriade di aneddoti, curiosità e modi di dire, anche con una certa ironia. Come le cinque espressioni in gallurese a tema San Valentino «con il classico sarcasmo tipico del nord Sardegna». Oppure, per stare al passo con i tempi e le tendenze social del periodo, i detti in galluresi disegnati dall’intelligenza artificiale. A restare incollati davanti allo schermo dello smartphone gente che parla gallurese, sardofoni o anche persone che non hanno mai messo piede nell’isola. «Nell’ambito delle minoranze linguistiche – spiega Marina Meloni –, queste nostre particolarità sono viste con molta ammirazione. E io mi sto divertendo, sono contenta di parlarne».
 

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