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Olbia, l’avventura del liceo Gramsci a New York: «Abbiamo fatto qualcosa di grande»

Olbia, l’avventura del liceo Gramsci a New York: «Abbiamo fatto qualcosa di grande»

Quattordici gli studenti sbarcati negli Usa per il progetto Muner. Ad accompagnarli il docente Nicola Mureddu

27 marzo 2024
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Olbia. Si è conclusa con successo l’avventura americana del liceo Gramsci, che lo scorso 11 marzo ha visto 14 suoi studenti partecipare al progetto Muner a New York. Il professor Nicola Mureddu, referente della scuola, ha accompagnato i ragazzi forte della sua conoscenza pregressa della città. Gli alunni, invece, hanno visitato la “Grande Mela” per la prima volta e sono stati sin da subito impressionati dai suoi grattacieli, dalle sue luci notturne e dalla folla immensa che ogni giorno si riversasulle sue strade.

«Per loro è stato come vivere in un film - ha raccontato il docente -, ma è anche stata un’occasione per toccare con mano la realtà di una città come Manhattan, che ha ritmi pressanti e frenetici. La città non è facile da approcciare, non ha la fredda, ma eccellente organizzazione urbana che può avere, per esempio, Londra, retaggio del suo essere l’ex capitale di un impero coloniale. Nonostante l’impatto con la città non fosse semplice, i ragazzi hanno dimostrato grande adattamento. Certamente alloggiare al celebre Hilton di Midtown Manhattan, una zona molto turistica, vicino a Times Square, la 5th Avenue, Central Park o l’Empire State Building li ha aiutati ad ambientarsi prima. Per permettere loro di accedere a Manhattan passando a piedi dal ponte di Brooklyn sono stati portati con la metro nel quartiere omonimo, poi da lì sono stati raggiunti i quartieri celebri di Downtown Manhattan, inclusi Little Italy e Chinatown fino a prendere il traghetto per Staten Island e vedere di passaggio la Statua della Libertà. Raggiunti Wall Street e il World Trade Center, hanno osservato con interesse il nuovo monumento ai caduti dell’11 Settembre».

Dopo questo primo, lungo giro, il Nhsmun (National High School Model United Nations) ha avuto inizio con una cerimonia ufficiale. I circa 4000 partecipanti di tutto il mondo sono stati divisi in gruppi, ognuno rappresentante di un paese casualmente assegnato. Ogni gruppo ha preparato e discusso con gli altri delegati diversi argomenti relativi alle problematiche in corso negli obiettivi delle nazioni unite: sviluppo sostenibile, istruzione, risoluzione dei conflitti. Raggiunte e votate le risoluzioni alle problematiche proposte, la simulazione si è conclusa come una vera assemblea generale dell’Onu, con rispetto reciproco e saluti formali. «Ma essendo pur sempre studenti, la cerimonia di chiusura ha lasciato spazio ad una festa generale. I ragazzi hanno poi visitato i grandi musei di Manhattan (il MOMA, il Metropolitan e il Museo di Storia Naturale), sono saliti agli ultimi piani dell’Empire State Building e hanno girato il centro di New York. Alla fine del viaggio, per qualcuno ha vinto la nostalgia di casa, per qualcun altro il dispiacere di lasciare New York, ma per tutti ha vinto la consapevolezza di avere fatto qualcosa di grande».

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