La Nuova Sardegna

Olbia

Via Fiume d’Italia

Olbia, caccia le inquiline e getta letto e vestiti per strada. Paura a San Simplicio

di Dario Budroni
Olbia, caccia le inquiline e getta letto e vestiti per strada. Paura a San Simplicio

L’uomo, che avrebbe preteso il pagamento anticipato dell’affitto, ha insultato e minacciato di morte due donne del Senegal

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Olbia. La strada è chiusa, la gente si affaccia alla finestra, in un angolo ci sono buste, vestiti e rete da materasso. E poi urla, insulti, minacce di morte. Via Fiume d’Italia, nel quartiere di San Simplicio, ieri, giovedì 4 aprile, ha vissuto un pomeriggio decisamente turbolento. Tutto ruota attorno alla storia di una casa data in affitto. Un uomo, olbiese e con precedenti, ha cacciato da un appartamento di sua proprietà due donne originarie del Senegal, alle quali aveva affittato la casa ormai diversi anni fa. Secondo il proprietario le due inquiline, entrambe sulla sessantina, non avrebbero pagato l’affitto e qualche bolletta. Tutta un’altra storia quella raccontata delle donne: «Abbiamo un regolare contratto e abbiamo sempre pagato. È lui che pretende i nostri soldi prima del tempo». Non è stata proprio una discussione tranquilla, comunque. L’uomo, fuori di sé, si è fiondato nell’abitazione e, tra un insulto razziale e una minaccia, ha scaraventato gli oggetti delle due senegalesi per strada. Per cercare di riportare la situazione alla normalità è stato necessario l’intervento dei carabinieri e della polizia.

La paura. In via Fiume d’Italia si sono vissuti momenti di tensione e grande paura. Tutto è cominciato verso le 17.30 quando l’olbiese, in preda alla rabbia, ha cercato di sfrattare le sue inquiline gettando per la strada buste, vestiti e pezzi di letto. Le donne hanno così chiesto aiuto e una di loro, traumatizzata, è fuggita in una strada vicina. Una brutta scena alla quale hanno assistito alcuni vicini e diversi passanti. Le forze dell’ordine sono arrivate poco dopo, insieme ad alcuni amici delle donne, ma c’è voluta oltre un’ora per cercare di rasserenare in qualche modo gli animi. Dopo un apparente accordo tra le due parti, e una volta che i carabinieri hanno lasciato l’abitazione, in via Fiume d’Italia è però nuovamente scoppiato il finimondo. L’uomo, convinto che le inquiline gli avessero rubato il telefono, è tornato alla carica con gli insulti e con le minacce: «Tr*ie, vi do fuoco, stasera vi sgozzo». Alla fine è intervenuto un amico delle due: un accenno di zuffa e l’olbiese è subito finito a terra, fino a sbattere (e a graffiarsi) il volto contro l’asfalto. E quindi via ancora con il solito campionario di insulti e minacce: «Neg*o di m*rda, ti uccido, africano del ca*zo». La tensione è tornata parecchio alta e le persone presenti sono state così costrette a richiamare i carabinieri, che avevano da poco girato l’angolo per tornare in caserma.

Le versioni. Secondo l’olbiese, stando almeno a quello che l’energumeno ha urlato per la strada davanti alle forze dell’ordine e ai vicini, le sue inquiline non avrebbero pagato alcune quote mensili e forse un paio di bollette. Le due donne, supportate da alcuni amici, hanno invece dato una versione del tutto differente. «Sono qui dal 2019 – spiega una di loro – e ho sempre pagato. È lui che, ogni tanto, viene a chiederci i soldi, anche quando non gli dobbiamo nulla. Ci chiede anche 5, 10 o 20 euro. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ha preteso il pagamento anticipato dell’affitto. La scadenza è il 5 di ogni mese, mentre oggi è 4. Gli abbiamo risposto di no e lui ha reagito in questa maniera».

Il precedente. Non è la prima volta che il proprietario della casa di via Fiume d’Italia finisce al centro di episodi di violenza. Un precedente risale a sette anni fa, quando l’olbiese venne arrestato per aver staccato con un morso, al culmine di un litigio, la falange del mignolo sinistro della sua compagna. La donna fu trasportata al pronto soccorso e i medici cercarono quindi di ricomporre il suo dito, ma non fu possibile. Lui, invece, venne arrestato dalla polizia con l’accusa di lesioni aggravate, per poi finire ai domiciliari. La serata, secondo la ricostruzione del commissariato, era cominciata a casa dell’uomo, durante una cena. Ma qualcosa andò storto. Prima una discussione, poi il litigio, sempre più violento, scoppiato in casa e proseguito per strada fino alla vicina via Vittorio Veneto, all’altezza del passaggio a livello. Tutto questo finché lui afferrò la mano sinistra della fidanzata e staccò la parte superiore del mignolo con un morso. La giovane venne soccorsa da alcuni passanti, che, oltre a chiamare una ambulanza del 118, contattarono anche il commissariato di polizia.

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