La Nuova Sardegna

Olbia

Il processo

Arzachena, vessata e minacciata dal compagno, 50enne accusato di maltrattamenti

di Tiziana Simula
Arzachena, vessata e minacciata dal compagno, 50enne accusato di maltrattamenti

La donna sarebbe stata obbligata a vivere secondo le sue regole

04 maggio 2024
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Arzachena Si erano conosciuti sui social, avevano cominciato a frequentarsi e dalla loro relazione sentimentale era nata una bambina. Mai avrebbe immaginato che la sua vita sarebbe presto diventata un inferno. Privata della libertà dal suo convivente che la obbligava a vivere secondo le sue regole: allontanandola dalle sue amicizie, imponendole di non lavorare con clientela maschile, controllando continuamente il suo cellulare e cancellando fotografie che, a suo dire, non erano appropriate per una donna sposata, e cancellando contatti di persone a lui non gradite. Fino ad arrivare alle minacce di toglierle, in caso di separazione, la potestà genitoriale sulla figlia.

Queste le accuse mosse all’uomo dalla Procura di Tempio (che ha applicato al caso le procedure del Codice rosso) e ora al centro di un processo che vede il 50enne imputato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua convivente. Per due volte, la donna, era stata costretta a chiedere l’intervento dei carabinieri per farlo allontanare dalla casa familiare dopo che lui aveva cercato insistentemente di entrare nell’abitazione in un periodo in cui avevano deciso di interrompere la relazione. A quel punto era scattata la denuncia.

Il giudice ha disposto nei suoi confronti l’allontanamento dalla casa familiare e stabilito che gli incontri con la figlia avvengano in modalità protetta. L’imputato è difeso dall’avvocato Antonio Fois. La donna, costituita parte civile con l’avvocata Diana Bandinu, è stata sentita in aula davanti alla giudice Maria Elena Lai – pubblico ministero Daniela Fiori – e ha confermato le vessazioni e i maltrattamenti psicologici subiti. Ha riferito in lacrime di discussioni estenuanti che duravano quattro, cinque ore in cui sosteneva la sua superiorità rispetto a lei. Mai violenza fisica, ma una quotidiana e devastante violenza psicologica che l’hanno trascinata nel terrore. La donna è assistita dal centro antiviolenza di Olbia. Nella prossima udienza ritornerà in aula per rispondere alle domande del difensore dell’imputato.

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