La Nuova Sardegna

Olbia

Il ricordo a Torino

Salone del libro, omaggio all’artista di Aggius Simone Sanna

di Giuseppe Pulina
Salone del libro, omaggio all’artista di Aggius Simone Sanna

Un mese fa la scomparsa dell’illustratore tanto amato anche oltre Tirreno

11 maggio 2024
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Aggius A giugno avrebbe compiuto 49 anni e chi lo ha conosciuto sa che avrebbe trovato più di un motivo per riderci sopra, facendo scherzosamente il punto sull’età che avanza. L’ironia era uno dei tanti talenti di Simone Sanna, la quintessenza del suo modo di essere artista. Di sicuro, oggi, al Salone del libro di Torino, sarà ricordato anche per questo nell’evento dedicato a lui dalla casa editrice Taphros. Lo spazio del Lingotto in cui, alle 10, si terrà l’omaggio è quello dell’Isola dei libri e delle storie. Il ricordo di Simone Sanna sarà anche il tributo dovuto a uno degli artisti sardi più amati e noti della scena non solo regionale. Domani, invece, a un mese di distanza dal giorno della scomparsa, Aggius, il paese-comunità al quale ha dato tanto, lo ricorderà nella messa di trigesimo.

A ricordare la figura di Simone Sanna sarà Dario Maiore, titolare della casa editrice Taphros, amico dell’artista aggese con il quale ha condiviso molte avventure editoriali di successo. A Torino Sanna era stato in occasione del Salone del 2016 quando gli venne consegnato il Premio Zedda, un riconoscimento internazionale che fece il paio con il consenso crescente intorno alla sua multiforme produzione artistica. A Torino, nella primavera di otto anni fa, Simone Sanna si recò per illustrare “Cenere”, il romanzo di Grazia Deledda che seppe magistralmente trasporre in una superlativa versione a fumetti.

Una dimensione, quello dell’illustrazione della parola poetica e romanzata, in cui seppe eccellere, lasciando un gran numero di opere. Tra le tante basterebbe ricordare “Il muto di Gallura” o il tributo inconfondibilmente deandreiano “Come Bocca di rosa”. La multiforme versatilità dell’artista aggese ha lasciato tracce in un’infinità di ambiti: dalla letteratura per l’infanzia alla realizzazione di murales, come quello dello Spazio Faber, dall’attività didattica, grazie alla quale dimostrò di poter essere un ottimo insegnante, a quella editoriale. L’artista di successo aveva anche il cuore d’oro, perché sempre pronto a sostenere ogni causa per la quale veniva richiesto il suo aiuto. E così si coglie il passaggio della sua arte anche negli ospedali e nelle prigioni, dove il tratto inconfondibile delle sue “Figurine”, che tanto piacciono a Vincenzo Mollica, ha lasciato il segno.

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