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Tribunale

Olbia, fiumi di droga dall’Albania: la Dda chiede 16 anni di carcere per il presunto capo della banda

di Tiziana Simula
Olbia, fiumi di droga dall’Albania: la Dda chiede 16 anni di carcere per il presunto capo della banda

Richieste di condanna pesanti per l’organizzazione sardo albanese che riforniva di cocaina, hascisc ed eroina il mercato gallurese

05 giugno 2024
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Olbia Richieste di condanna pesanti per gli imputati accusati di far parte di un’organizzazione dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti provenienti dall’Albania. Il processo al presunto sodalizio sardo albanese è arrivato alle battute finali. E ieri la pm Rossana Allieri (Direzione distrettuale antimafia di Cagliari) ha chiesto la condanna per tutti: 16 anni di reclusione per il presunto capo della banda, l’albanese Malo Ramazan, difeso dall’avvocato Giampaolo Murrighile; 15 anni per Skender Jousufi, anche lui albanese; 6 anni e quattro mesi per Loreta Asara, olbiese; 8 anni per il senegalese Omar Ndiaye difeso dall’avvocata Cristina Cherchi; 7 anni di reclusione sono stati chiesti per Stefano Pinna e Giovanni Biosa, di Monti e Olbia; 4 anni e sei mesi più 25mila euro di multa per Lucio Baltolu, di Alà dei Sardi, difeso dall’avvocata Angela Corda; 2 anni e 6 mesi più 7mila euro di multa sono stati chiesti per Christian Gusinu; 3 anni e 7mila 700 euro di multa per Natalino Isoni; 6 anni e 26mila euro di multa per Arjan Sagajeva.

La presunta organizzazione era stata stroncata nell’estate del 2019 dai carabinieri di Olbia nell’ambito dell’inchiesta Seaway, coordinata dalla Dda di Cagliari. Secondo le accuse, il personaggio di spicco era Malo Ramazan. Era lui a coordinare il sodalizio che si occupava di acquistare e importare dall’Albania la droga che arrivava in Gallura con le navi passeggeri provenienti da Civitavecchia e Livorno. Stando all’impianto accusatorio della Dda, la droga, in quantità ingente – hascisc, cocaina ed eroina – veniva trasportata e piazzata nel mercato gallurese attraverso una rete ben organizzata. Ognuno aveva ruoli e compiti ben precisi. C’era un nucleo centrale al cui vertice c’era, appunto, Malo Ramazan, albanese e residente ad Olbia, raccordo tra l’Albania e la Gallura, che si occupava di far arrivare lo stupefacente nell’isola. E poi c’erano diversi personaggi galluresi che si occupavano di smerciarla, con destinazione giovanissimi e ambienti della movida smeraldina. 

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