La Nuova Sardegna

Olbia

Sicurezza

Lo straziante appello di Omar Zaher: «Mia figlia è morta sulla strada. Ragazzi, non dovete correre»

di Stefania Puorro

	Omar Zaher e la moglie Merita con Inti Piras,  comandante provinciale della Stradale di Sassari
Omar Zaher e la moglie Merita con Inti Piras,  comandante provinciale della Stradale di Sassari

L’incontro organizzato a Olbia da Questura e Polstrada. I drammatici numeri delle vittime sull’asfalto in Sardegna. La distrazione è la principale causa degli incidenti

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Olbia Un colpo al cuore dopo l’altro. Le immagini crude di giovani morti sull’asfalto. Lo straziante messaggio di Omar Zaher, che ha perso la sua unica figlia sulla strada. Si chiamava Najibe, aveva 19 anni, morì il 10 dicembre del 2023 a Cagliari, in viale Marconi, in uno spaventoso incidente in cui persero la vita altri tre ragazzi. Quel padre distrutto dal dolore, con a fianco la moglie Merita, si è rivolto ai giovani. «Nessuno deve provare più ciò che stiamo vivendo noi. E voi non dovete distrarvi alla guida e non dovete correre». La sala congressi del museo archeologico, nella mattinata di oggi, 12 dicembre, era piena di studenti delle quarte e quinte superiori della città. Tutti invitati dalla polizia stradale e dalla Questura di Sassari all’incontro organizzato per la giornata dedicata alle vittime della strada. Non si sentiva il più piccolo rumore, nessuno parlava, tutti ascoltavano, con gli occhi sbarrati, scioccati dalle immagini che vedevano scorrere sullo schermo e dalle parole che sentivano. «Troppe le tragedie stradali, troppi i giovani che hanno perso la vita - ha detto il questore Filiberto Mastrapasqua -. E tutto è accaduto in un istante, soprattutto per distrazione o per la forte velocità. Ma questo non è un film e non si può tornare indietro. Ringrazio i sopravvissuti al dolore, che lo fanno proprio e che lo donano agli altri sotto forma di amore. E ringrazio i poliziotti della Stradale che di giorno, di notte, al freddo e al caldo, sono lì. Perché hanno rispetto della vita e perché vorrebbero che non ci fossero drammi».

I ragazzi, sempre in silenzio, non perdevano una sola frase. E qualcuno tratteneva le lacrime di fronte alle testimonianze di tanti genitori che hanno perso i figli a 15, 19 e 20 anni perché morti in macchina o investiti sulle strisce. «In Italia, nel 2023, si sono contate più di 3mila vittime della strada - ha detto Inti Piras, comandante provinciale della polizia stradale di Sassari - e in Sardegna i morti, nel 2024, sono stati oltre 110, la maggior parte dei quali giovani. Oggi abbiamo voluto mostrarvi da vicino che cosa può accadere se non si allaccia la cintura di sicurezza, se si supera il limite di velocità e soprattutto se ci distrae alla guida con un cellulare in mano. Ecco, vogliamo arrivare nel vostro cuore perché, come ha detto una madre, la vita non permette un replay».

Una parte dell’incontro è stata dedicata alle “pillole di sicurezza”, una serie di consigli dati da tre poliziotti: Andrea Migliore, comandante della polizia stradale di Olbia, Roberto Carta, responsabile della squadra infortunistica della polizia stradale di Sassari e Gabriella Sabino, sempre della polizia stradale di Sassari. E quando sullo schermo, sono apparsi tre cartelli stradali con su scritto “Stop”, “Think” e “Act” ecco il “perentorio” appello: «Fermati, pensa e agisci. Se squilla il cellulare e stai guidando, non afferrarlo. Se è importante, allora accostati e rispondi. Ma la stessa attenzione si deve avere quando si attraversa la strada. E ricordate anche: in un secondo una macchina che procede a 100 chilometri orari compie 27,7 metri. Pensate in tre, quattro, cinque secondi che cosa può accadere se ci si distrae al volante».

«Inasprire il codice della strada non basta - ha chiuso Inti Piras - la comunicazione è l’aspetto principale. Ed è questa, ragazzi, la missione che continueremo a portare avanti con voi e per voi». «I sopravvissuti all’incidente nel quale anche mia figlia ha perso la vita ci hanno raccontato che Najibe aveva urlato queste parole: “Vai piano”. Poi lo schianto, il silenzio, la morte. Non deve più succedere, ragazzi - ha detto Omar Zaher tra le lacrime -. Dovete essere prudenti e attenti, dovete pensare al futuro e realizzare i vostri sogni». Protagonista della giornata il “Pullman Azzurro” della polizia stradale, in Piazza Elena di Gallura, che ha coinvolto gli studenti in attività didattiche multimediali. 

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