Saccheggiata la chiesa campestre: rubato l’oro dalla statua della Madonna
Il furto nelle campagne di Monti. Indagano i carabinieri
Monti Furto sacrilego nella chiesa campestre di Maria ausiliatrice nelle campagne di Monti, situata vicino alla stazione ferroviaria. Nella notte tra il 2 e il 3 giugno sono stati rubati oggetti d’oro dal simulacro della santa e ora sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione. Protetto dall’oscurità, il ladro, dopo aver forzato la porta d’accesso, sarebbe penetrato all’interno della chiesetta portando a termine il colpo. L’autore (una o più persone) avrebbe agito a colpo sicuro, approfittando del buio e dal fatto che la chiesetta è isolata, portando a termine il furto in pochi minuti. Giusto il tempo di sfilare dal collo del simulacro della Madonna gli oggetti d’oro, e allontanarsi rapidamente.
Costernato e afflitto il comitato che si cura della manutenzione della chiesetta e dell’organizzazione della festa. «Non è il valore in sé degli oggetti d’oro rubati, quanto il gesto profanatore a cui Monti non è abituato e che dà un senso di insicurezza». L’autore, probabilmente, conosceva l’usanza dei devoti che addobbano il simulacro con oggetti d’oro o li aveva notati lo scorso 24 maggio, quando il comitato composto da cittadini che ancora abitano quel luogo e altri che si sono trasferiti in paese, organizzano una festa in onore di Maria ausiliatrice.
Nell’occasione il parroco riunisce i fedeli, sul sagrato della chiesa parrocchiale di Monti, e si incammina in pellegrinaggio, lungo la strada che conduce alla stazione ferroviaria. Il pellegrinaggio si conclude nell’ampio piazzale antistante la solitaria chiesetta, dove don Pierluigi Sini ha celebrato la messa all’aperto. Al termine i promotori hanno offerto un rinfresco. Oggi, 3 giugno, la sorprendente scoperta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione al comando del luogotenente Andrea Senes che ha avviato le indagini. Incredulo e indignato il parroco don Pigi, che ha commentato: «Un gesto grave e vergognoso. Auspico che i responsabili facciano un passo indietro e restituiscano quanto indebitamente rubato».