La Nuova Sardegna

Olbia

Emergenza sanità

I medici di famiglia sono introvabili: Calangianus e Luras in emergenza

di Pietro Zannoni
I medici di famiglia sono introvabili: Calangianus e Luras in emergenza

Il sindaco Fabio Albieri: tra poco 3mila persone non avranno assistenza

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Calangianus Medici di base introvabili. Perché nessuno accetta gli incarichi. La situazione non è cambiata: un medico dal 1° giugno ha chiuso il suo ambulatorio. E 1500 pazienti restano senza assistenza. Il 21 giugno un’altra dottoressa andrà in pensione e per altri 1200 pazienti, soprattutto di Luras, si fa altrettanto dura. Nel giorno in cui l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi annuncia che 45 nuovi medici sono pronti a prendere servizio, la situazione in Gallura è sempre più pesante. Il sindaco Fabio Albieri viene continuamente sollecitato dai cittadini e lui bussa a più porte per sollecitare provvedimenti. Però, di soluzioni immediate non ce ne sono, allo stato attuale. O meglio c’è l’impegno della Asl Gallura di attivare il servizio Ascot per i pazienti scoperti. Ma naturalmente per tanti anziani e per i malati cronici i disagi sono pesantissimi. Su Facebook il sindaco ha aggiornato la popolazione, dopo la cessazione dall'incarico di medico di medicina generale del dottor Loddo. «La Asl Gallura, con la quale sono in costante contatto, ci ha appena comunicato che ad oggi nessun medico ha accettato l'incarico di sostituzione dell'ambito Calangianus-Luras e che pertanto, al fine di garantire l'assistenza sanitaria agli ex assistiti del dottor Loddo, verrà attivato l'ambulatorio Ascot nei prossimi giorni».

Sui social, di rimando, rimbalzano paure e timori di tante persone che si trovano spaesate e di pazienti che necessitano anche di ricette per farmaci salvavita. «Oggi non ci sono medici - quasi si sfoga Albieri - e nessuno ha dato disponibilità a venire a Calangianus e Luras. I possibili candidati hanno declinato l’invito. Fra poco ci saranno 2500-3000 pazienti scoperti, anche se in settimana si spera sia funzionante l’ambulatorio Ascot. C’è comunque molta sfiducia fra la gente e spero che al più presto si trovi una soluzione. Ho parlato con i vertici Asl: c’è la loro massima disponibilità ma so che è una situazione drammatica, non facilmente sanabile. Sappiamo che ci sono 460 posti vacanti nell’isola, qualche paese vicino a noi da cinque anni non ha medico. I medici preferiscono le città ai paesi e non si fa niente perché nei territori si eviti l’afflusso esagerato al pronto soccorso. Non solo: senza una organizzazione sanitaria adeguata nel territorio, aumentano anche i ricoveri impropri. Ci si riempie tutti la bocca con buoni propositi,, ma niente cambia. Sto anche contattando personalmente dei medici per convincerne qualcuno a scegliere Calangianus, ma è una lotta impari. E al telefono devo rispondere a tante chiamate di cittadini disperati». «Possibile che non ci sia una soluzione? - è l’ennesima disperata protesta di un cittadino -. Non riesco a gestire mio padre anziano il quale necessita di un farmaco salva vita. E ci vuole una ricetta. Chi me la fa?».

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