Archivi, laboratori ed esposizioni: riapre dopo anni il museo mineralogico
Bortigiadas, la storica struttura è stata rilanciata dal Comune
Bortigiadas È stato riaperto dopo un lungo periodo di inattività il museo mineralogico di Bortigiadas. A deciderne la riapertura è stata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Saba e dal suo vice Luca Spano. Sono stati loro a decidere di ridare vita al museo mineralogico perché giustamente ritenuto un’attrazione turistica di interesse comunitario capace di richiamare molti visitatori. Per la gestione della struttura l'amministrazione ha emanato un bando e poi individuato il soggetto a cui affidarla all’associazione naturalistica “Giovanni Cesaraccio” di La Maddalena, nota per la gestione del museo naturalistico di Caprera e per la sua attività in ambito mineralogico attraverso pubblicazioni di monografie e articoli su riviste specializzate, nazionali ed estere, del settore. La responsabilità della gestione è stata affidata a Williams Azzena, bortigiadese di adozione e socio dell’associazione “Cesaraccio”.
Nato nei primi anni ‘80 per volontà dell'amministrazione comunale del tempo che si servì di una prima donazione di 700 pezzi da parte di Pinuccio Tanca, un ricercatore e collezionista bortigiadese, il museo ha conosciuto in passato momenti non facili che sembrano ora essere stati definitivamente superati. Situato al numero 30 di viale Trieste, una delle strade principali del paese, per i motivi più disparati il museo è stato chiuso spesso nel corso degli anni e tante volte riaperto. La sala aperta al pubblico è già fruibile dall’inizio di giugno ed è stata già visitata da diverse decine di persone. Tra i visitatori anche alcune classi di un Istituto comprensivo gallurese, a dimostrazione dell’attrattività didattica del sito, al cui interno gli insegnanti di scienze possono trovare tanto materiale per lezioni particolarmente ispirate.
«La gestione del museo mineralogico – dichiara il suo curatore, Williams Azzena – ci è stata affidata dopo una serie di incontri con l’amministrazione comunale, studiando insieme un piano per la riqualificazione e il potenziamento dell’offerta al visitatore. Il progetto, nel corso della gestione, andrà a realizzare un unicum regionale già in fase di sviluppo che prevede la realizzazione di una sala espositiva già fruibile di campioni mineralogici, una sezione petrografica in fase di realizzazione, un archivio documentale e un piccolo laboratorio, attraverso i quali coinvolgere gli istituti scolastici e creare percorsi di studi mirati e un campionario dedicato all’osservazione di micro minerali mediante l’utilizzo di un microscopio che si può impiegare su prenotazione».
Oltre che a scolaresche, turisti e semplici curiosi, il museo è in grado di proporre un servizio importante anche agli studiosi più esigenti. «Una volta al mese, sempre su prenotazione – spiega Williams Azzena – il museo offre il servizio di ricerca mineralogica sul campo avvalendosi della collaborazione di guide abilitate locali e di una guida estera con interprete per tedesco e russo». La sala già aperta al pubblico conta circa mille esemplari di minerali, frutto dell’unione delle collezioni Tanca e Azzena. Per visitare il museo basta contattare telefonicamente il gestore (320.2315643). L’ingresso è gratuito e consentito anche agli animali purché al guinzaglio.