La Nuova Sardegna

Olbia

Il futuro urbanistico

Arzachena, via libera al Puc. Scontro tra maggioranza e opposizione

di Carolina Bastiani

	Una veduta del centro storico di Arzachena
Una veduta del centro storico di Arzachena

Il sindaco Ragnedda: «Questo è un piano di qualità». La minoranza abbandona l’aula: «Troppi errori, non si pensa alle famiglie»

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Arzachena La mela della discordia che portò alla guerra di Troia generò meno dissidi. Il Puc prosegue il suo iter, ancora tra le polemiche. La sua riadozione, oggi, 16 giugno, è stata approvata dalla maggioranza con votazione separata, mentre i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula. Divisive le oltre 500 osservazioni dei cittadini, difese come testimonianza di partecipazione democratica dalla giunta e giudicate, dalla minoranza, come lo strumento che la stessa amministrazione userebbe per nascondere i propri errori. Polemica anche sulle procedure, con la maggioranza che rivendica il rispetto delle norme e l’opposizione che parla di violazioni e di poca trasparenza, a partire dalla convocazione dello stesso consiglio comunale. Divisione netta anche per quanto riguarda il contenuto del Puc: se per la giunta Ragnedda è a favore dello sviluppo di Arzachena e delle frazioni, per la minoranza favorisce solo precisi contesti, senza riguardo per la lotta allo spopolamento. In ogni caso, delle oltre 500 osservazioni presentate ne sono state accolte 311, quelle in linea con il Ppr e il Pai. Tra le novità più importanti l’aumento delle zone C, l’incremento delle zone agricole con 5 milioni di metri quadri in più, la riduzione delle zone G e l’aumento di quelle artigianali. Ripartono ora i 60 giorni per ulteriori osservazioni.

Maggioranza. Il sindaco Roberto Ragnedda e l’assessore all’Urbanistica Alessandro Malu difendono entrambi la «modernità» del piano e il lavoro svolto dallo scorso 9 agosto, quando fu approvata la prima versione del Puc. Un piano che – ha spiegato il primo cittadino – mira a limitare l’uso del territorio assecondandone il carattere multipolare, dalla costa al parco archeologico all’agro, e che vuole interpretare il sentimento del turista, ma in maniera funzionale con l’obiettivo di far vivere il territorio anche fuori dall’estate. «Votiamo la nuova proposta del piano fatta in base alle osservazioni – dice Ragnedda – ottenute anche durante degli incontri pubblici. E ringraziamo i cittadini che hanno partecipato perché hanno compreso la natura del processo che non è cristallizzato ma in divenire. Già dal 2017 il problema era far capire che le normative sono cambiate, i volumi sono stati ridimensionati anche per la necessità di tutelare il territorio che non può fare turismo di massa. Il futuro della zona si gioca sulla qualità». «Sono rimaste bloccate troppe occasioni di sviluppo a causa dell’assenza di un Puc» interviene l’assessore Malu, che illustra anche alcune delle modifiche. La più importante riguarda la possibilità, attraverso l’aumento delle zone C, di incrementare le unità abitative per favorire nuovi insediamenti, soprattutto da parte di famiglie, e, di conseguenza, la crescita di Arzachena e delle sue frazioni, attraverso una distribuzione equilibrata delle zone in tutto il territorio. «Le zone di espansione di Arzachena sono raddoppiate perché vorremmo incentivare l’incremento della popolazione. Abbiamo indicato aree precise superiori a indice demografico perché speriamo che tornino le persone». E sulle procedure, l’assessore ha ribadito la legittimità dell’adozione del Puc, l’analisi e l’accettazione di tutte le osservazioni. Per quanto riguarda le zone artigianali, il sindaco ha spiegato che su Naseddu sono raddoppiate.

Opposizione. Dall’altra parte i consiglieri di minoranza Rino Cudoni, Fabio Fresi e Francesca Pileri. Quest’ultima è intervenuta sulla presunta illegittimità della stessa convocazione, ma soprattutto sulla mole di documentazione di analizzare in pochi giorni senza il supporto di tecnici. «Tra l’altro – dice – ancora non avete istituito la commissione urbanistica, e ciò lede trasparenza e democrazia. Perciò chiediamo il rinvio della seduta». Per quanto riguarda invece la filosofia del «Puc della maggioranza», secondo i consiglieri l’obiettivo dell’amministrazione è sfavorire lo sviluppo del centro e favorire invece quello della costa, dove si continuerebbe a consumare un territorio più appetibile e dove, però, molti arzachenesi non riuscirebbero a edificare una casa a causa degli alti costi. Per loro, dunque, non ci sarebbe pianificazione. «Avete fatto un nuovo pasticcio – interviene Fresi – a causa di incompetenza assoluta, infrazioni della legge e omissioni. Si sono previste unità abitative, ma il trend è in decrescita. Nulla viene fatto per chi sta lasciando il territorio. E che la procedura è nuovamente sbagliata è dimostrato proprio dalla riapertura delle osservazioni». E di sbagli parla anche Rino Cudoni: «Se un anno fa c’erano 4 milioni in meno di zona agricola qualcuno si deve assumere la paternità dell’errore». E sulla questione abitativa: «Gli arzachenesi scappano perché non possono costruire casa, ma si sta facendo costruire un nuovo albergo al Cala di Volpe. Perché nessuno spiega il piano ai cittadini?». Il tutto andrebbe a svantaggio anche delle zone artigianali, tanto che, secondo Cudoni, molti arzachenesi starebbero investendo a Olbia.

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