Ucciso col tubo dell’aspirapolvere: il video dell’aggressione mostrato in aula
Omicidio di Luras, Davide Unida colpito cinque volte da Fabio Malu
Luras Davide Unida fu colpito cinque volte alla spalla, al collo e alla testa col tubo dell’aspirapolvere da Fabio Malu che era riuscito a immobilizzare il braccio della vittima che lo affrontava con un’ascia in mano. Il video dell’aggressione è stato proiettato oggi 17 giugno, su richiesta del pubblico ministero Alessandro Bosco, nell’aula della Corte d’Assise di Sassari dove si sta celebrando il processo per omicidio volontario aggravato da futili motivi nei confronti del 33enne di Luras, accusato della morte del suo compaesano.
Tra i due c’era un profondo odio e forti dissapori che andavano avanti da anni, con continue liti e denunce reciproche a partire dal 2013. Ma anche una richiesta di archiviazione da parte della Procura di Tempio nei confronti di Fabio Malu per atti persecutori ai danni di Unida. Una situazione esplosiva risaputa in paese, confermata dagli stessi carabinieri sentiti in aula che hanno riferito sia in merito ai rapporti tra i due che sull’attività investigativa svolta in seguito alla morte di Unida.
Il processo davanti alla Corte d’Assise, presieduta da Massimo Zaniboni, è proseguita con la proiezione delle immagini della lite, ripresa da due prospettive diverse. L’aggressione era avvenuta la notte dell’8 luglio 2023 in via Nazionale, la via principale del paese. Avevano assistito diverse persone. Unida era convinto che Malu gli avesse rubato le chiavi della macchina. Era entrato nel bar che si affaccia su via Nazionale, aveva parcheggiato l’auto lì davanti. Al momento di andare via, non aveva trovato le chiavi e di quella sparizione aveva dato la colpa a Malu, chiamando anche i carabinieri e accusando espressamente il compaesano. Aveva cominciato a urlare per strada contro di lui (l’abitazione di Malu è poco distante). Le immagini della videosorveglianza del palazzo comunale, acquisite dagli inquirenti e viste in aula, riprendono Unida con un’ascia in mano, attrezzo che probabilmente aveva in macchina. Nell’inquadratura si vede anche Malu che si avvicina a lui per un istante e, poi, sparisce. Per poi ricomparire nell’inquadratura poco dopo, con un tubo dell’aspirapolvere in mano, probabilmente preso da casa sua. I due si affrontano.
Mal u si fa scudo col tubo e riesce a immobilizzare il braccio di Unida. A quel punto sferra contro di lui cinque colpi, di cui due alla testa, gli altri alla spalla e al collo.Davide Unida crolla a terra. Alcuni testimoni avevano chiamato i soccorsi, ma il ferito si era rifiutato di salire sull’ambulanza ed era andato a sedersi per qualche minuto vicino al bar. Poi, barcollando, si era diretto verso casa, in via Regina Margherita, dove si era accasciato, ferito in maniera gravissima. Era stato trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari dove, il 12 luglio, quattro giorni dopo, Davide Unida era morto. Il processo proseguirà il 24 giugno. Saranno sentiti altri investigatori dell’Arma. Anche oggi Fabio Malu era in aula ed ha assistito all’udienza seduto a fianco al suo difensore, l’avvocato Giampaolo Murrighile. I genitori della vittima e i tre fratelli si sono costituiti parte civile con l'avvocato Sergio Milia.