La Nuova Sardegna

Olbia

La tragedia nella cava

Buddusò piange Pietro Bua: «Uomo legato alla terra e alla sua gente»

Buddusò piange Pietro Bua: «Uomo legato alla terra e alla sua gente»

La comunità ricorda l’imprenditore morto schiacciato da una lastra di granito

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Buddusò La comunità è ancora scossa per la tragica scomparsa di Pietro Bua, 73 anni, noto imprenditore del settore lapideo, morto nella cava di granito di famiglia, a Biralò, durante alcune operazioni di manovra. Una lastra lo ha travolto, in quello stesso luogo dove per decenni aveva costruito, con passione e competenza, la sua vita professionale e familiare. Una morte improvvisa e dolorosa, che ha colpito l’intero paese. Pietro era conosciuto e stimato da tutti: uomo solare, generoso, marito, padre e amico sincero, ha lasciato un segno profondo in chiunque abbia avuto modo di incontrarlo o lavorare al suo fianco. La notizia si è diffusa rapidamente, lasciando la comunità attonita e incredula. La sua figura, così presente nella vita quotidiana del paese, era diventata un simbolo di dedizione, onestà e amore per il lavoro.

La cava non era solo un luogo di fatica: per Pietro Bua era la sua casa, il punto da cui tutto era partito. Lì aveva iniziato giovanissimo, seguendo le orme del padre Lorenzo, insieme ai fratelli Quirico e Nino, e più tardi trasmettendo la stessa passione al figlio Lorenzo. La pietra, materia dura e viva, era il centro di un mestiere antico, appreso con rispetto e maestria. E in quel mestiere Pietro era considerato un riferimento: cavatore esperto, lavoratore instancabile, uomo capace di guardare con orgoglio tanto al passato quanto al futuro.

A pochi metri dalla cava, veglia ancora la “Conchedda de Biralò”, un’antica domus de janas che Pietro curava personalmente, proteggendola dall’incuria e condividendola con chi voleva conoscere le radici del territorio. Un gesto simbolico che raccontava molto del suo legame profondo con la storia e la bellezza di Buddusò. «La sua è stata una vita piena, vissuta con dignità, amore e coerenza», è il pensiero condiviso da chi lo ha conosciuto. I valori ricevuti dai genitori – il rispetto, il senso del dovere, l’umiltà – li aveva fatti suoi e li aveva trasmessi alla sua famiglia, nella semplicità quotidiana del vivere bene e con onore. A Pietro Bua, la sua comunità ora rivolge un saluto commosso e grato. Lo ricorda non solo per quello che ha fatto, ma per ciò che ha rappresentato: un uomo che ha vissuto nel solco delle sue radici, vicino alla sua gente, fedele alla pietra che gli ha dato lavoro e, tragicamente, la morte. (antonietta marroni)

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