Dal Covid all’avvento dell’intelligenza artificiale: «Sempre vicini alle imprese»
Il bilancio di Marina Deledda segretario della Cna Gallura per otto anni
Olbia Un cammino iniziato 35 anni fa nel consorzio dei servizi di Cna, di cui otto nel ruolo di segretario della Cna Gallura. Marina Deledda, 55 anni, di Olbia, ha deciso ora di fare volutamente un passo di lato – continuerà a lavorare in Cna come direttore del consorzio Cna Services – per agevolare, spiega lei «un ricambio generazionale vero, che non poteva essere solo enunciato in proclami fini a sé stessi, ma che vorrebbe essere un esempio per quelli della mia generazione che hanno l’obbligo morale di lasciare spazio ai giovani competenti». Il suo successore è Giovanni Cossa, eletto all’unanimità nuovo segretario territoriale dall’assemblea elettiva che ha anche confermato Giovanni Pasella presidente di Cna Gallura. «Sono stati anni molto impegnativi, a volte entusiasmanti a volte dolorosi – dice Marina Deledda, tracciando un bilancio dell’esperienza appena conclusa e sempre condotta con tanta passione e altrettanta determinazione –. Ho raccolto sorrisi, rabbia e anche lacrime dei nostri imprenditori. Ma quel che resta forte, è il sentimento di riconoscenza per tutto ciò che ho imparato e per quello che abbiamo, insieme ai dirigenti e ai colleghi, costruito, sviluppato e mantenuto per far diventare Cna Gallura una sana organizzazione».
Oggi conta 1.200 soci, con una crescita dal 2021 di oltre 400 aziende associate. Una realtà economica importante nel territorio, in un momento in cui il mercato mette le imprese di fronte a mille sfide. «In questi anni ci siamo fortemente impegnati nella creazione di valore per le nostre imprese associate, curando le relazioni istituzionali per rappresentare al meglio i diritti dei nostri imprenditori – spiega – Abbiamo sviluppato ulteriori servizi per facilitare l’approccio con la burocrazia asfissiante e gli adempimenti obbligatori e ci siamo impegnati ad erogare servizi innovativi per gli imprenditori in difficoltà, per coloro che vogliono far crescere la propria azienda e per i cittadini e imprenditori stranieri. Dal 2009 ad oggi – dice ancora – ci sono stati cambiamenti epocali che hanno investito le aziende: dalla crisi del sistema bancario alla guerra in Ucraina, dal Covid all’avvento dell’intelligenza artificiale, e nel nostro paese, una burocrazia opprimente e un sistema fiscale quasi impossibile da governare. Di fronte a tutte queste problematiche che attanagliano le imprese, il nostro sistema imprenditoriale ha dimostrato una grande capacità di resistenza e anche una creatività che ha dato la possibilità a molte imprese, soprattutto quelle più strutturate, di rimanere sul mercato e di riuscire a creare valore. La difficoltà più grande che ho potuto osservare in questi ultimi otto anni, è stata proprio quella di governare queste variabili esterne che hanno anche cambiato il modo di lavorare».
Rispetto, trasparenza e chiarezza etica sono i valori che hanno rappresentato il filo conduttore del lavoro svolto insieme a una squadra unita e competente. «In un contesto dove si parla, giustamente, di innovazione, sostenibilità e inclusione, questi valori rappresentano il fondamento silenzioso ma saldo su cui si reggono tutti questi concetti». Nella sua posizione apicale dice di essere sempre stata rispettata e di avere avuto sempre la possibilità di confrontarsi alla pari. «Certo, mi sono ritrovata in contesti prevalentemente maschili – sottolinea – perché effettivamente le donne che occupano posizioni apicali nelle associazioni, e in generale nella società, non sono tante. Quindi, la mia è stata un’esperienza basata più sul confronto con le competenze che con il genere. A noi donne, a volte, manca il coraggio di ricoprire posizioni apicali perché mettiamo sempre un po’ in discussione le nostre competenze. Che, invece, non hanno nulla da invidiare a quelle degli uomini che, forse, rispetto a noi, hanno, più determinazione e autostima». Chiude questa esperienza appagata per ciò che ha dato e ricevuto. Certa che ancora tanto si può fare. «Sono convinta che investendo sulla nostra identità ricca di valori, sulla formazione, innovazione e sulle connessioni tra attori pubblici e privati, Cna può trasformarsi in un laboratorio d’idee capace di trattenere e richiamare nuove energie, competenze e talenti».