La Nuova Sardegna

Olbia

Sicurezza

Città a 30 all’ora, ma non nel borgo di San Pantaleo

Città a 30 all’ora, ma non nel borgo di San Pantaleo

Nella frazione di Olbia le auto sfrecciano incuranti del limite di velocità, l’appello dei residenti

2 MINUTI DI LETTURA





San Pantaleo Probabilmente, per molti, il lungo rettilineo che divide in due il paese è un invito a correre. Magari tanti automobilisti scambiano San Pantaleo per il circuito di Monte Carlo e, incoraggiati dall’assenza di controlli permanenti, schiacciano il piede sull’acceleratore diretti verso un immaginario traguardo. Peccato, però, che a San Pantaleo sia vigente il limite dei 30 chilometri orari come nel resto del territorio comunale olbiese. Limite ampiamente e ripetutamente violato. Molti automobilisti, infatti, sfrecciano a velocità troppo elevate nel borgo, in via Zara, i cui lati pullulano di attività commerciali, ristoranti, alberghi e servizi. E, soprattutto, di persone. I residenti, allarmati ed esasperati, chiedono aiuto all’amministrazione. Tale condotta, stando a quanto raccontano proprio gli abitanti di San Pantaleo, non risparmia nemmeno le prime ore del mattino, quando la strada principale si anima di persone che fanno attività fisica, approfittando della frescura di inizio giornata. Nonostante ci siano i diversi cartelli e la segnaletica orizzontale sull’asfalto, però, le macchine arrivano a velocità superiori anche di tre volte il limite massimo dei 30 chilometri all’ora.

L’ultimo grave episodio due mattine fa vicino all'ufficio postale, molto frequentato soprattutto d’estate. Secondo i presenti, una persona appena scesa dal bus e in procinto di attraversare sulle strisce pedonali è stata quasi investita da un’automobilista che ha superato il bus e le auto in attesa dietro di esso in un tratto in cui sarebbe vietato. E lo ha fatto a grande velocità. Le segnalazioni dei residenti a questo punto si trasformano in un appello al Comune di Olbia affinché prenda provvedimenti prima che sia troppo tardi e che, come si dice, “ci scappi il morto”. (c.b.)

Primo piano
L’inchiesta

Naufragio mortale all’Asinara, Pinna convocato in caserma a Porto Torres

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative