La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale

Nessun abuso sessuale dal patrigno: il giudice archivia il caso

Nessun abuso sessuale dal patrigno: il giudice archivia il caso

Il difensore: «Chiederemo il risarcimento per l’ingiusta detenzione in carcere»

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Olbia Era stato accusato dalla figlia della sua compagna di aver abusato di lei per anni, approfittando dei momenti in cui sua madre non era in casa. Accuse che avevano portato il patrigno dritto in carcere, dov’era rimasto oltre due mesi. Era accaduto in città nella primavera del 2023. A distanza di poco più di due anni dai fatti, il gip del tribunale di Tempio Alessandro Cossu ha archiviato il procedimento a carico del 49enne. Dalle indagini è emersa la scarsa attendibilità della ragazzina, allora tredicenne, che già in incidente probatorio aveva detto di aver mentito e di aver riferito circostanze non vere. Alla luce di quanto era emerso quel giorno, il gip, accogliendo la richiesta del suo difensore, l’avvocato Giovanni Rassu, aveva immediatamente scarcerato l’uomo. Il giudice aveva disposto un accertamento psicologico sulla capacità a testimoniare della ragazzina, e attivato le intercettazioni telefoniche e ambientali per verificare se ci fossero stati dei condizionamenti che l’avessero spinta a cambiare la versione dei fatti.

Gli accertamenti, richiesti dal pubblico ministero Sara Martino, hanno dato esito negativo. E dalla relazione psicologica è emerso un quadro di scarsa credibilità della minore. Il caso era esploso quando la tredicenne in lacrime aveva raccontato delle molestie subite dal patrigno alle compagne di scuola e alle insegnanti. Secondo la denuncia, l’uomo avrebbe cominciato a molestarla quando aveva otto anni: approfittava dei momenti di assenza della madre per costringerla a subire atti sessuali, infilando le sue mani sotto i vestiti e toccandola ovunque. Accuse, però, risultate non vere. Al termine degli accertamenti, il pm ha quindi chiesto l’archiviazione. Le sue argomentazioni sono state condivide dal gip Alessandro Cossu che nei giorni scorsi ha archiviato il procedimento “perché il fatto non sussiste”. La fine di un incubo per il 49enne. «Ora chiederemo il risarcimento per l’ingiusta detenzione», preannuncia l’avvocato Rassu. (t.s.) 

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