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La denuncia

Porto Cervo, festa benefica a Villa Ghardaia. Ma Rita Magli protesta contro i ripetitori

di Stefania Puorro

	Rita Magli con i suoi nipoti
Rita Magli con i suoi nipoti

Due antenne sono state installate davanti a una delle residenze storiche della Costa Smeralda che fu di Dolores Guinness

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Porto Cervo Una cena elegante, una causa nobile, e una protesta che non si spegne. Nella splendida Villa Ghardaia, sulla collina del Pevero, con vista mozzafiato sulla baia del Cala di Volpe, Rita Magli ha accolto decine di ospiti per una serata speciale. L’occasione era un evento benefico a favore della Fondazione Umberto Veronesi. Ma la serata, raffinata e coinvolgente, è diventata anche il simbolo di un impegno civile. Da una parte, il sostegno alla ricerca scientifica. Dall’altra, la battaglia per difendere un paesaggio ferito da due ripetitori di telefonia installati a ridosso della villa.

Villa Ghardaia è una delle prime grandi residenze costruite in Costa Smeralda. Progettata tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta da Michele Busiri Vici, fu voluta da Dolores Guinness, moglie di Patrick — della dinastia della celebre birra — e sorellastra dell’Aga Khan. Un luogo esclusivo, ammirato nel tempo da ospiti selezionatissimi. Sulla grande porta d’ingresso sono ancora visibili le iniziali “G” e “D”, memoria viva della sua prima proprietaria. Spesso, proprio qui, il principe trascorreva ore in tranquillità, lontano da tutto. E sempre qui sono state accolte principesse, contesse, figure di rilievo del jet set internazionale, in un’atmosfera di sobria eleganza che non ha mai perso il suo fascino.

Ventisette anni fa la villa è stata acquistata da Rita Magli e dal marito Morris, storico presidente del calzaturificio Magli. Una scelta di cuore e di visione: amore per la Sardegna e rispetto per l’architettura originale della Costa. «Mi innamorai subito della casa. Non c’era nulla da cambiare. Solo le piastrelle dei bagni, della Cerasarda, che mostravano i segni del tempo», raccontava in un’intervista alla Nuova Sardegna di alcuni anni fa. Dopo la scomparsa di Morris, avvenuta quattordici anni fa, Rita Magli ha scelto di dedicarsi alla solidarietà e alla ricerca. Oggi è responsabile della Fondazione Veronesi a Bologna (alla cena benefica c’era anche Paolo Veronesi), dove promuove numerose iniziative a sostegno dei giovani ricercatori.

La serata di lunedì 11 agosto è stata costruita proprio intorno a questo impegno. Un momento di incontro e convivialità, ma anche di consapevolezza. Non c'erano vip da copertina, ma tanti volti noti del mondo della cultura, dell’impresa, della medicina. Nessuno ha parlato di scienza in modo astratto. Il tema era la ricerca concreta. Quella che serve a finanziare progetti, laboratori, borse di studio. Quella che dà speranza a chi ogni giorno lavora contro malattie come il cancro. Un impegno reale, diretto, che Rita Magli ha scelto di sostenere con convinzione.

Tutto è iniziato nel patio centrale della villa, uno spazio circolare con un grande ulivo al centro. Qui sono stati servito l’aperitivo e un buffet con prodotti rigorosamente sardi. Pane carasau, salumi, formaggi, ricette locali rivisitate con gusto. Poi, la festa si è spostata nel giardino, accanto alla piscina, affacciato su un panorama straordinario. In un angolo, due giovani arrivati dalla Marmilla mostravano con maestria e strumenti tradizionali, come si preparano il torrone e la carapigna, guardando le luci degli yacht ormeggiati nella baia del Cala di Volpe. Un’atmosfera autentica, impreziosita da fiori, candele, musica dal vivo.

Ma quella bellezza, oggi, è compromessa. «Dal 2021, due ripetitori per la telefonia mobile sono comparsi su un terreno privato, appena fuori dal perimetro del Consorzio Costa Smeralda. Il terreno è stato concesso in affitto ai gestori e l’installazione è avvenuta senza alcun preavviso. Ce li siamo trovati davanti da un giorno all’altro - ha raccontato Rita Magli -. Rovinano la vista, spezzano l’equilibrio del paesaggio e non si possono escludere del tutto nemmeno i possibili rischi legati alla vicinanza di certi impianti. Mio marito aveva scelto questa casa proprio per la sua armonia con la natura. Oggi quella bellezza è stata offuscata».

Nel 2022 il Comune di Arzachena ha approvato un nuovo regolamento per la gestione delle antenne. Secondo la proprietaria, se fosse entrato in vigore prima, quei due impianti non sarebbero mai stati autorizzati. La famiglia ha presentato ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Entrambi i giudizi hanno dato ragione ai gestori. Ma la battaglia continua.

A sostenerla è l’avvocata Antonella Cuccureddu. «L’obiettivo è trovare una soluzione sostenibile. Esistono aree comunali vicine, dove gli impianti potrebbero essere spostati senza danneggiare nessuno. Una mediazione da parte del Comune di Arzachena potrebbe fare davvero la differenza». Rita Magli ha già dato la propria disponibilità a coprire personalmente i costi dello spostamento di almeno uno dei due impianti, proponendo come alternativa un terreno incolto di proprietà comunale, situato poco lontano.

Nel frattempo, Villa Ghardaia continua a essere un simbolo. Non solo della storia della Costa Smeralda, ma anche di una visione di responsabilità. «Credo nella bellezza. Quella che salva, che unisce, che si prende cura delle cose - ha detto ancora Rita Magli -. Per me la bellezza è anche sostenere la ricerca, credere nel lavoro di chi si impegna ogni giorno per il bene degli altri. Per questo ho voluto che questa festa fosse raccontata. Non per far parlare di me, ma per dare voce a qualcosa che vale davvero».

Fino a notte fonda si è continuato a ballare, a condividere, a parlare. Nel giardino, tra ulivi e bouganville, si respirava un’aria leggera ma intensa. Una serata perfettamente riuscita. E una battaglia – quella per la difesa del paesaggio e per il sostegno alla ricerca – che Rita Magli ha scelto di portare avanti con determinazione. 

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