Sorpresa a Porto Taverna: si schiudono le uova di Caretta caretta
Il nido era stato individuato a luglio nella spiaggia di Porto San Paolo
Loiri Porto San Paolo Il giorno tanto atteso dai biologi dell’Area marina protetta di Tavolara, e anche dalla comunità di Loiri Porto San Paolo, è arrivato. Nella serata di ieri, venerdì 22 agosto, si sono schiuse le uova del nido di Caretta caretta segnalato lo scorso 23 luglio nella spiaggia di Porto Taverna. Trascorsi 29 giorni dalla segnalazione e a seguito del calcolo sulle temperature rilevate, i biologi dell’Amp, insieme ai responsabili scientifici del Cres, hanno ispezionato il nido.
«I controlli – spiegano dall’Amp – hanno evidenziato un nido anomalo considerate le piccole dimensioni della spiaggia e per il fatto che la Caretta caretta abbia scelto di deporre tra il piede dunale e la battigia della piccola spiaggia. All’interno della camera del nido sono state rilevate un totale di 46 uova, delle quali 13 già schiuse in precedenza. Le restanti, purtroppo, non sono riuscite a concludere il loro ciclo biologico. All’interno del nido c’erano inoltre due piccoli, pronti a uscire, liberati successivamente dagli operatori. Sempre a Porto Taverna, poco lontano dal nido messo in sicurezza, la notte del 19 agosto è stato ritrovato un piccolo di Caretta caretta. Il giorno seguente, con l’aiuto della cagnolina Kira, perlustrando tutta la spiaggia, sono stati ritrovati dei gusci schiusi a dimostrazione dell’esistenza di un secondo nido, che purtroppo non è stato possibile ritrovare»
L’Amp ringrazia istituzioni, enti e persone che hanno supportato le fasi della sorveglianza del nido: assessorato regionale all’Ambiente, il presidente dell’Amp e sindaco di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai, il corpo forestale – Blon di Siniscola, guardia costiera di Olbia, la compagnia barracellare e la comunità di Loiri Porto San Paolo, che ha seguito con interesse quello che è un evento unico nella storia del Comune. «Per il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo – concludono dall’Amp –, è un traguardo molto importante che delinea la strada da percorrere per il prossimo futuro dell’ente e che certifica e avvalora le professionalità e la coesione del gruppo di lavoro, sempre dedito alla conservazione e alla protezione dell’ambiente».