Street Art: adolescenti protagonisti di un’opera collettiva nel cuore di Olbia
Le Casermette da presidio militare a presidio culturale
Olbia Sarà un angolo caratteristico del centro storico di Olbia a ospitare l’ultimo atto del laboratorio di Street Art: tra qualche giorno i ragazzi che hanno partecipato al corso firmeranno il loro primo muro vero, un’opera collettiva che resterà come segno tangibile della loro creatività nel cuore della città. Non un esercizio passeggero, ma il coronamento di un percorso che li ha visti protagonisti per tre giorni intensi alle Casermette, l’ex complesso militare degli anni ’40 oggi trasformato in spazio culturale.
Una trentina di adolescenti si sono messi in gioco senza paura, imparando a partire dalle basi: matita e fogli per disegnare le lettere, giochi di proporzioni e movimenti, fino alla composizione delle prime scritte. Poi il passaggio alle bombolette spray e ai pannelli, visto che per motivi di tutela non si è potuto intervenire direttamente sui muri. Una regola sola, ferrea: niente cellulari. Una piccola rinuncia che ha fatto la differenza. Senza schermi, tra risate, mani sporche di colore e tentativi più o meno riusciti, hanno riscoperto il valore di fare insieme.
Il luogo scelto non è casuale. Le Casermette. Truppe di Passaggio nacquero come struttura militare: sei edifici disposti intorno a un grande cortile centrale, con camerate, cucine, bagni e persino un’armeria. Una realtà pensata per accogliere i militari di stanza o in transito, che per decenni ha segnato la storia della città. Poi l’abbandono, il degrado, l’oblio. Fino a oggi. Le Casermette, sottoposte a vincolo storico-artistico, sono state affidate in comodato d’uso a Cristina Dessole e Lidia Sanna, che hanno scelto di aprirle a nuove generazioni e a nuove forme di creatività. Dove un tempo c’erano camerate spartane, oggi ci sono cavalletti, pannelli colorati, musica e voci di ragazzi. Un cambio di prospettiva radicale: da presidio militare a presidio culturale. E i ragazzi hanno già lasciato il segno. Due grandi pannelli raccontano la loro esperienza: il primo con la scritta “Casermatte”, lettere azzurro e viola dai contorni netti immerse in bolle lilla, un omaggio pop al luogo che li ha ospitati; il secondo con la sigla “Mtp – Mostra Truppe di Passaggio”, che richiama direttamente la memoria militare delle strutture. Lo sfondo azzurro sfuma verso toni caldi di giallo e rosso, come un tramonto che chiude un’epoca e ne apre un’altra.
Il laboratorio, uno dei tanti organizzati e dedicati all’arte urbana, si inserisce all’interno del più ampio Progetto Giovani, voluto dall’assessora ai Servizi sociali Simonetta Lai e coordinato da Maria Antonietta Farris. «Volevamo che i ragazzi non vivessero le Casermette da spettatori, ma da protagonisti - racconta la Farris -–. Le lettere sono state il punto di partenza, la porta d’ingresso per scoprire che anche attraverso un segno semplice si può raccontare una storia, un’idea, un’emozione. Il laboratorio di Street Art è solo una tappa del progetto, che ha coinvolto gli adolescenti con attività diverse: dal collage al fumetto, dalla break dance ad altre forme di espressione. Tutto confluirà in un grande evento finale, una sorta di vetrina collettiva delle energie creative della città». Ma prima c’è ancora un passo da compiere, il più atteso: l’ultimo atto, quello del muro nel centro storico. Un muro vero, non un pannello, che i ragazzi realizzeranno sotto la guida degli operatori. (s.p.)