Gaia uccisa sulle strisce a 24 anni, dinamica ancora da chiarire: la manager non era al telefono
Porto Cervo, Vivian Spohr è indagata per omicidio stradale: viene meno l’aggravante dell’uso dello smartphone alla guida
Porto Cervo Vivian Spohr non stava utilizzando il telefono mentre era alla guida del potente Suv Bmv X5 che aveva travolto e ucciso sulle strisce pedonali Gaia Costa, 24 anni, di Tempio.
Trapelano le prime indiscrezioni sull’accertamento tecnico disposto dalla Procura di Tempio sullo smartphone della manager tedesca. Gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembra profilarsi un elemento importante per fare chiarezza sul tragico incidente stradale accaduto la mattina dell’8 luglio scorso in via Aga Khan, a Porto Cervo. L’eventuale uso del telefono alla guida, infatti, è un elemento che aggraverebbe la posizione dell’indagata.
L’indagine per omicidio stradale è coordinata dalla Procura di Tempio, che ha affidato l’analisi dello smartphone al consulente Giancarlo Rosa, mentre sono ancora in corso gli accertamenti affidati all’ingegnere Marco Antonio Pes per la ricostruzione della dinamica dell’incidente. La manager tedesca indagata (da subito rientrata in Germania) è assistita dall’avvocato Alessandro Vitale e dal collega Angelo Merlini. La famiglia della vittima è invece assistita dall’avvocato Antonello Desini. Le operazioni di analisi sul dispositivo sono state condotte nel più stretto riserbo. Nessun dettaglio tecnico è stato divulgato ma, da quanto trapelato, le verifiche sullo smartphone di Vivian Spohr hanno consentito di ricostruire con precisione la sequenza temporale degli eventi relativi all’utilizzo del telefono nei momenti immediatamente precedenti e successivi all’impatto con la ragazza tempiese.
Per gli accertamenti tecnici, la moglie dell’amministratore delegato di Lufthansa, tramite i suoi legali, ha affidato l’incarico al consulente tecnico Gabriele Pitzianti, perito informatico forense noto per aver seguito diversi casi giudiziari di rilievo nazionale. L’esclusione dell’uso del telefono alla guida rappresenta un passaggio cruciale, ma ancora non chiude il quadro investigativo.
L’inchiesta, infatti, prosegue, con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della dinamica e definire tutti dettagli. Intanto, si attende l’esito di tutti gli accertamenti, mentre a tempio e in Gallura – dove la famiglia Costa è molto conosciuta – la comunità segue con attenzione ogni sviluppo del caso, ripreso dai media locali e nazionali, che in piena estate ha scosso profondamente tutta la Sardegna.(m.b.)
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