Bimbo morto nel rogo del camper: la Procura chiede il rinvio a giudizio del padre
Olbia, la tragedia nell’agosto del 2023 alle spalle della spiaggia di Bados
Olbia La Procura di Tempio ha chiesto il rinvio a giudizio di Daniel Romulus Imbuzan ritenuto responsabile della morte del figlio di 11 anni, Samuel, rimasto ucciso nel rogo che aveva avvolto il camper all’interno del quale riposava, in uno spiazzo alle spalle della spiaggia di Bados. La tragedia era avvenuta il 31 agosto del 2023. L’uomo, 54 anni, nato in Romania e residente con la famiglia a Rimini, è accusato di omicidio colposo per aver provocato la morte del figlio e lesioni alla moglie Tatiana Lisi, anche lei rimasta ustionata nell’incendio del camper, e di incendio boschivo. La pm Noemi Mancini gli contesta di aver acceso il fuoco del piano cottura dove stava preparando il pranzo, nonostante fosse una giornata ventosa con divieto di accensione di fuochi per l’elevato pericolo di incendio boschivo, di non aver controllato il buon funzionamento dell’apparecchio utilizzato e di essersi accampato in un’area vietata per i camper.
La violenta fiammata che aveva raggiunto il camper provocando la morte del bambino, era partita da un tubo che si era staccato dalla bombola a gas. Il fuoco aveva incenerito anche altri due camper, una roulotte e un carrello rimorchio per imbarcazioni, e tutta l’area circostante. Daniel Romulus Imbuzan, difeso dall’avvocato Antonello Desini, ha sempre sostenuto che il fornello dal quale si era propagata la fiammata non era stato piazzato e acceso da lui, ma da un altro camperista, che era anche il proprietario del fornello. Gli stessi camperisti, all’indomani della tragedia, avevano lasciato frettolosamente l’Italia facendo perdere le loro tracce. L’uomo, nell’aprile scorso, aveva appreso con sorpresa di essere stato indagato dai magistrati galluresi che l’hanno ritenuto l’unico responsabile della morte del figlio. E che ora chiedono il rinvio a giudizio.
Il fuoco era divampato intorno alle 13.30. Il tubo si era staccato improvvisamente dalla bombola a gas ed era partita una fiammata imponente che aveva avvolto il camper raggiungendo, poi, gli altri mezzi. Il piccolo Samuel che in quel momento riposava nel suo letto in attesa del pranzo, era morto carbonizzato. Daniel Imbuzan, era rimasto ustionato nel 40 per cento del corpo: si era precipitato all’interno del camper buttandosi addosso al figlio nel disperato tentativo di salvarlo dalle fiamme, tra le urla disperate della madre Tatiana Lisi che era riuscita a uscire quasi indenne dall’abitacolo aggredito dal rogo. Marito e moglie erano stati soccorsi e trasportati in elicottero all’ospedale di Sassari. La famiglia italo romena era arrivata in città insieme ad altre due famiglie tre giorni prima della tragedia. Camper e roulotte si erano sistemati in uno spiazzo ricoperto di macchia mediterranea, alle spalle della spiaggia di Bados. La stessa dove, poco prima della tragedia, il piccolo Samuel giocava felice con altri bambini. (t.s.)