La Nuova Sardegna

Olbia

L’incidente mortale

La tragedia di Tempio, i genitori di Omar abbracciano il ragazzo che era al volante: «Eravate come fratelli»

La tragedia di Tempio, i genitori di Omar abbracciano il ragazzo che era al volante: «Eravate come fratelli»

Il padre Massimiliano: «C’era un legame indissolubile, non ci costituiremo parte civile»

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Calangianus  Lo hanno abbracciato forte. Il padre e la madre di Omar Masia, Massimiliano e Manuela, hanno stretto a sé l’amico del figlio che, nella maledetta notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, era alla guida dell’auto finita giù dal ponte sulla strada per l’ Agnata. Sono andati a trovarlo a casa. Nessun odio, nessun risentimento. Perché lui e Omar – morto nell’incidente – erano come fratelli, due ragazzi cresciuti insieme. «Non ci sarà nessuna azione legale contro di lui e non ci costituiremo parte civile – dice il padre Massimiliano, vigile del fuoco tra i soccorritori intervenuti nel luogo dell’incidente –. Tra loro c’era un legame indissolubile, ciò che è accaduto è una tragedia. Può capitare, ma speriamo che non capiti più. Purtroppo, sui social, abbiamo letto illazioni e cattiverie contro l’amico di nostro figlio. Noi siamo andati a casa sua per dimostrargli che noi lo difenderemo sempre». Parole di profonda umanità che arrivano alla vigilia del funerale di Omar, che sarà celebrato domani, 29 ottobre, nella sua Calangianus, alle 15 nella chiesa di Santa Giusta, alla presenza del vescovo monsignor Roberto Fornaciari. Il sindaco Fabio Albieri ha proclamato il lutto cittadino.

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