A Olbia risse, spaccio e degrado: «Questa strada è una terra di nessuno»
San Simplicio, l’appello degli abitanti di via Fiume d’Italia: «Servono interventi urgenti»
Olbia La definiscono terra di nessuno. Una via ostaggio del degrado, dello spaccio, di risse alimentate da alcol e droga. In via Fiume d’Italia, nel quartiere di San Simplicio, si vive così da anni. Lo dicono e lo ripetono esasperati i residenti, stanchi di vivere nell’incuria e nella paura di aggressioni. Lanciano un appello all’amministrazione comunale. «Intervenite prima che sia troppo tardi», dicono, rivolgendosi al sindaco Settimo Nizzi, agli assessori competenti, alle forze dell’ordine e agli enti preposti alla sicurezza e al decoro urbano.
A loro chiedono «risposte concrete». Si dicono «stanchi, esasperati, ma ancora fiduciosi che le istituzioni possano e debbano intervenire con urgenza». E raccontano le loro vicissitudini quotidiane. «La nostra via è da tempo diventata terra di nessuno – dicono –. Ogni giorno siamo costretti ad assistere a scene indegne di una città civile: gruppi di persone senza fissa dimora che bivaccano in strada, spacciatori attivi alla luce del sole, individui che si drogano, urinano e defecano nei portoni e tra le auto in sosta. Ogni angolo è disseminato di lattine, rifiuti, feci e siringhe. La situazione peggiora con l’imbrunire, quando le risse diventano più frequenti e il passaggio a piedi diventa pericoloso, specialmente per anziani, donne e bambini. La cosa più grave è che queste persone si ritrovano qui come se questo fosse il loro luogo di ritrovo abituale, quasi fosse una zona franca della città dove sentirsi protetti, al riparo da qualsiasi controllo o conseguenza. Una zona dove possono agire nell’impunità più totale, in un clima di totale abbandono istituzionale. Non è più solo una questione di decoro, ma un’emergenza di sicurezza pubblica e igienico-sanitaria».
Gli abitanti di via Fiume d’Italia indicano in cinque punti ciò che le istituzioni dovrebbero garantire per riportare serenità, decoro e sicurezza nella via. «Chiediamo con urgenza la presenza costante delle forze dell’ordine, con pattugliamenti mirati, specialmente nelle ore serali – dicono –. Il potenziamento dell’illuminazione pubblica e installazione di telecamere di videosorveglianza nei punti critici». E ancora: «La pulizia quotidiana delle strade e sanificazione dei portoni e delle aree più colpite dal degrado. Controlli severi contro lo spaccio di droga, che avviene con una sfacciataggine ormai insostenibile». E, infine: «Un tavolo di confronto permanente tra Comune, residenti, forze dell’ordine, Asl, servizi sociali e associazioni per monitorare i risultati e proporre soluzioni durature».
I residenti dicono di non voler nascondere questo disagio. E sollecitano affinché «venga gestito con dignità, ma anche con fermezza, nel rispetto dei diritti di chi vive, lavora e attraversa ogni giorno questa strada». Invitano il sindaco e gli assessori ad andare personalmente sul posto, senza preavviso, «per constatare con i propri occhi il degrado che ogni giorno, da mesi, ci troviamo a subire. Non servono più analisi: servono scelte coraggiose e azioni concrete. Non si può parlare di vivibilità, legalità e inclusione se si abbandonano interi pezzi della città a un destino di degrado e paura – concludono –. Abbiamo bisogno di risposte concrete. Ora». Per cancellare il degrado dal quartiere di San Simplicio, il Comune punta soprattutto sul piano Pinqua, che prevede la creazione di giardini urbani e il recupero di vecchie abitazioni. Si spera anche che un contributo alla rigenerazione urbana arrivi dalla trasformazione dell’ex palazzo delle ferrovie in una casa dello studente. Gli abitanti, però, pretendono risposte immediate e per questo si rivolgono ancora una volta alle istituzioni e alle forze dell’ordine.
