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Olbia

L’intervento

Cinghiali, la sindaca di Santa Teresa Gallura: «Una piaga che mette a rischio sicurezza e salute pubblica»

Cinghiali, la sindaca di Santa Teresa Gallura: «Una piaga che mette a rischio sicurezza e salute pubblica»

Nadia Matta: «Due anni di battaglie per ottenere l’autorizzazione alla cattura. Non potevamo più aspettare»

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Santa Teresa Gallura «Due anni di battaglie per ottenere l’autorizzazione alla cattura dei cinghiali. Non potevamo più aspettare». La sindaca di Santa Teresa Gallura, Nadia Matta, interviene dopo l’incidente mortale di ieri sulla Sassari-Olbia provocato da un cinghiale – in cui ha perso la vita un medico di Bitti di 44 anni – e rilancia l’allarme su una situazione ormai fuori controllo.

«Santa Teresa è stato il primo comune in Gallura a ottenere, dopo due lunghi anni di richieste, confronti e riunioni, il via libera alla cattura dei cinghiali», spiega Matta. «Una misura necessaria, urgente e non più rinviabile di fronte a una situazione sanitaria e di degrado ormai ingestibile».

La prima cittadina ricorda come il paese abbia vissuto «per mesi, anzi per anni, un vero incubo». «I cinghiali hanno invaso il centro abitato e le campagne, rovistando tra i rifiuti domestici e commerciali, rovesciando cassonetti e sporcando intere aree del paese», racconta. «Per mantenere Santa Teresa decorosa e vivibile, siamo stati costretti a triplicare il lavoro degli operatori ecologici, con un enorme aggravio di costi per le casse comunali».

Una situazione che, secondo Matta, ha messo «a repentaglio la sicurezza dei cittadini, dei turisti e dei nostri bambini». Ma, aggiunge, «nonostante tutto ciò, l’inerzia delle istituzioni sovracomunali è stata disarmante. Solo a seguito di tragedie come quella recente del medico morto in un incidente stradale causato da un cinghiale, ci si accorge della gravità del problema. Ma non possiamo continuare ad aspettare che si perda una vita per far scattare l’allarme».

Il Comune ha deciso di intervenire direttamente. «Ai primi di ottobre è finalmente partita la cattura dei cinghiali – annuncia la sindaca –. Ad oggi sono già una ventina i capi catturati, ma la strada è ancora lunga. Ogni intervento ha un costo significativo, che purtroppo grava interamente sulle finanze comunali, nonostante la gestione della fauna selvatica sia competenza regionale».

«Stiamo parlando di decine di migliaia di euro che avremmo potuto destinare ad altri servizi essenziali per i cittadini», sottolinea Matta.

Da qui, l’appello alla collaborazione di tutti: «Smettiamo di alimentare questi animali, anche solo lasciando cibo o rifiuti accessibili. È un gesto che, seppur animato da buone intenzioni, alimenta un problema gravissimo. I cinghiali non sono animali domestici: rappresentano un rischio concreto per la sicurezza delle persone, per la salute pubblica e per l’equilibrio della flora e della fauna locale».

«Santa Teresa ha avuto il coraggio di essere la prima a muoversi in Gallura – conclude la sindaca –. Lo abbiamo fatto per il bene di tutti, per restituire ai nostri cittadini e ai nostri visitatori un paese sicuro, pulito e vivibile. Ora serve che tutti facciano la propria parte, e che anche gli enti superiori comprendano che questa non è più un’emergenza locale, ma un problema di ordine pubblico, sanitario e ambientale che riguarda l’intera Sardegna».

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