Litiga con la convivente e le frattura il polso
Accusato di maltrattamenti e lesioni personali, è stato condannato dal tribunale di Tempio a un anno e quattro mesi
Tempio Minacce, insulti e aggressioni fisiche nei confronti della sua convivente. Alla quale, un giorno, durante un litigio, avrebbe anche provocato una frattura: l’aveva afferrata per il polso mentre lei cercava di andare via, storcendoglielo fino a fratturarglielo. Accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, il giovane, un 28enne di Tempio, è stato condannato dalla giudice del tribunale di Tempio, Marcella Pinna, a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa). I fatti contestati risalgono a al 2021. Il giovane era accusato di averla maltrattata per mesi, in costante alterazione legata all’abuso di sostanze stupefacenti. Contro di lei insulti e offese, e continue minacce. «Se chiami i carabinieri vedi cosa succede, ti rompo l’altro braccio, ti mando all’ospedale», è una delle frasi che urlava contro la compagna riportata nel capo d’imputazione.
Nei suoi attacchi d’ira, lanciava oggetti, si scagliava contro gli arredi, danneggiava le porte. E in diverse occasioni l’avrebbe picchiata, colpendola con schiaffi, spintonandola e facendola cadere per terra, continuando a colpirla. Le avrebbe anche impedito di avere delle amicizie con altri uomini, e per questo controllava in maniera ossessiva il suo cellulare. Durante un litigio, dopo averla spintonata e mentre lei cercava di allontanarsi, lui, secondo le contestazioni della Procura, l’avrebbe afferrata per il polso, fratturandoglielo. Era partita la denuncia e l’inchiesta per maltrattamenti e lesioni personali. Ora la conclusione del processo di primo grado con la condanna del 28enne, ritenuto responsabile delle accuse. L’imputato, difeso dall’avvocato Nino Vargiu, ha risarcito la parte offesa. (t.s.)
