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Olbia

Consiglio comunale

Inquinamento acustico nel Corso, la sentenza dopo 17 anni: il Comune di Olbia pagherà 70mila euro

Inquinamento acustico nel Corso, la sentenza dopo 17 anni: il Comune di Olbia pagherà 70mila euro

La causa fu avviata da alcuni cittadini. L’amministrazione prepara il ricorso

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Olbia Il consiglio comunale è stato convocato in extremis nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 novembre. All’ordine del giorno un solo punto: il riconoscimento di un debito fuori bilancio. In altre parole, il via libera al risarcimento di quasi 70mila euro ad alcuni cittadini che, diciassette anni fa, avevano portato in tribunale il Comune per un danno da inquinamento acustico dovuto al chiasso e alla musica troppo alta – in occasione di eventi – lungo la parte bassa di corso Umberto e il waterfront. A illustrare la proposta di delibera è stato il segretario comunale Maurizio Guadagno. «Deriva da una sentenza e dalla necessità di riconoscere con tempestività il debito fuori bilancio, al fine di evitare aggravi di spesa per precetto e pignoramento – spiega Guadagno –. È una vicenda che risale al 2008, poi arrivò la citazione nel 2012. Si tratta di un risarcimento danni per inquinamento acustico derivante da una serie di eventi che l’ente, operatori, associazioni e l’Autorità portuale hanno promosso nella parte prospiciente a una abitazione che si trova di fronte al comune».

In un primo momento la sentenza della sezione civile del tribunale di Tempio era stata sospesa. «In questi giorni, invece, è arrivata la revoca della sospensione – prosegue il segretario comunale –. Per cui la sentenza è divenuta esecutiva e occorre procedere al pagamento dell’intera spesa, che ammonta a poco più di 69mila euro. Ovviamente siamo in fase di appello, l’avvocatura ritiene che ci possano essere spazi di manovra per poter ottenere un ribaltamento della sentenza di primo grado». La proposta di delibera è stata votata dalla maggioranza, mentre la minoranza si è astenuta. A chiedere un chiarimento è stata la consigliera del Pd Maddalena Corda. «La sentenza era stata sospesa e poi è ripresa lo scorso 6 novembre – dice Corda –. Oggi è 19 novembre. Siccome è stata prevista una diaria di 216 euro al giorno come danno imputabile se il Comune non avesse fatto ricorso, questi tredici giorni sono compresi nel pagamento della somma o ci dovremo rivedere per valutare anche questo?». A Maddalena Corda ha risposto il segretario comunale: «L’aspetto è squisitamente tecnico, dovremmo chiedere all’avvocatura. Però intanto procediamo con questo riconoscimento». (d.b.)

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