Telti Il paese che guarda il mare dalla collina si riscopre improvvisamente più stretto. E quindi in piena emergenza abitativa. Altro che spopolamento: la vicinanza a Olbia è una manna dal cielo e la quiete dei piccoli centri e la bellezza dell’agro funzionano da potenti calamite in grado di far schizzare verso l’alto il numero dei residenti (ora sono 2.300). «Se in paese ci fossero state cento case in più sarebbero state tutte vendute o almeno affittate» dice Matteo Sanna, assessore comunale con un passato da primo cittadino. Non bisogna perdere l’occasione, dunque. Così il Comune sta investendo in opere pubbliche, per creare nuovi servizi, e sta anche mettendo mano ai suoi piani urbanistici. «La cosa bella è che Telti non è un paese dormitorio, ma un centro vivo e vivibile – sottolinea Vittorio Pinducciu, il sindaco –. Ci reputiamo fortunati e l’obiettivo, ora, è supportare e incentivare lo sviluppo attraverso una buona programmazione». Non è solo l’emergenza abitativa di Olbia a spingere la gente verso i paesi, come anche Loiri e Monti. Pesa anche il fenomeno della riscoperta della campagna, soprattutto da parte di imprenditori, medici e dirigenti di azienda del nord Italia e del nord Europa che nell’agro teltese, per esempio, hanno deciso di costruire il loro buen retiro.
(L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola o nell’edizione digitale del 4 dicembre)