Manteniamo la calma e forza paris
SASSARI. Era prevedibile. Abbiamo sperato fino all’ultimo di poterlo evitare ma era prevedibile che accadesse anche da noi. La Sardegna è un’isola, ma non è indenne da ciò che accade altrove nel mondo.Il grande dolore collettivo e la forte emozione per la morte dei due pazienti affetti da Covid-19, deceduti ieri negli ospedali di Cagliari e di Sassari, così come l’apprensione generata dai numerosi casi di positività accertati nel nord Sardegna, non ci devono però far perdere la calma e la lucidità.
Farsi prendere dal panico e dalla emotività sarebbe, in questo momento, un gravissimo errore. Uno sbaglio che non farebbe bene a noi, ai nostri ragazzi e che si ripercuoterebbe negativamente sulle persone più vulnerabili che dipendono anche dal nostro umore. Prendiamo esempio dai ragazzi e dalle ragazze che stanno vivendo questa emergenza epocale con la ragionevolezza di chi ha capito che ci sono delle regole e che bisogna rispettarle. Leggete quello che scrive la liceale Enrica, 16 anni appena, nel numero speciale della redazione “La Nuova@Scuola”.
I ragazzi ci insegnano come è giusto comportarci. E quindi, restiamo calmi e siamo responsabili. Non facciamo i furbi che davanti alla imposizione di un obbligo si inventano la scappatoia. Non concediamoci egoistici privilegi, compresa la corsetta mattutina. Fidiamoci di chi ci sta governando e che sta gestendo la più grande emergenza sanitaria mai vista nei tempi moderni. Bene ha fatto il governatore Christian Solinas a chiedere la chiusura di porti e aeroporti. Lo aveva sollecitato subito dopo il primo decreto Conte ma non gli avevano dato retta. Adesso però è stato fatto ed è un bene.
Ora occorre che la gestione della emergenza, affidata a mani competenti, prosegua con la collaborazione di tutti, nessuno escluso. Fidiamoci di chi le ha decise e rispettiamo rigorosamente le prescrizioni che sono pesanti per tutti, ma molto semplici: restiamo a casa, tutte e tutti, se non esiste un motivo grave per uscire e al quale non possiamo in alcun modo sottrarci: il lavoro, la salute, l’approvvigionamento dei beni di prima necessità per le nostre famiglie. Stiamo a casa e cerchiamo di stare il più possibile sereni.
Sul lavoro, quando non è possibile svolgerlo da casa, rispettiamo scrupolosamente le distanze dai colleghi e dalle colleghe per salvaguardare la nostra e la loro salute. Non prendiamo d’assalto gli ospedali che sono e saranno la nostra salvezza, salvaguardiamoli. La sanità pubblica ha già subito immeritatamente tagli e ridimensionamenti. Non facciamo l’assalto alla diligenza ma rispettiamo scrupolosamente le regole per consentire al personale di fare bene il proprio lavoro.
Aiutiamoli ad aiutare chi ha davvero bisogno. Un’ultima cosa: smettiamola di cercare il “responsabile”, l’untore demografico, il politico che secondo noi non ha fatto le cose quando avrebbe dovuto. Ciò che sta succedendo ci deve vedere tutti uniti in una sola battaglia comune. Il nostro nemico è il Covid-19 e nessun altro. Stringiamo i ranghi, rispettiamo le regole, vogliamoci bene ma a distanza. Nervi saldi e forza paris.
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