La Nuova Sardegna, i lettori, le edicole
Sono questi i momenti in cui un giornale si avvicina ai propri lettori, ne condivide le preoccupazioni, ne accoglie le richieste, è pronto a cancellare i dubbi in attesa di dare buone notizie - L'EDITORIALE DEL DIRETTORE
Ci aspettavamo le prime vittime in Sardegna, speriamo siano anche le ultime. In questi giorni molti hanno ricordato le parole del presidente degli Stati Uniti Roosevelt davanti alla Grande Depressione: non dobbiamo aver paura che della nostra grande paura. Ed è il panico una delle maggiori insidie. Il Paese sta facendo quello che si deve fare, anche la Regione si sta prodigando per tutelare i cittadini. L’opposizione , le associazioni categoria e i sindacati contribuiscono con idee e appelli. Ci sono poche voci stonate che speculano sull’epidemia per togliersi vecchi sassolini dalle scarpe. Avranno un respiro corto. I sindaci si stanno adoperando con misure ad hoc per le proprie comunità. Nessuno ha una ricetta miracolosa. Non esistono duri e meno duri ma persone responsabili che alzano il livello di sicurezza perché capiscono qual è il momento. Dispiace che ci siano sciocchi in circolazione che vanno in spiaggia dicendo che li c’è l’immunità. E postano questo brillante pensiero. A questi si aggiungono i pazzi che diffondono fake news su qualche sindaco (come quello di Sassari), e indicano con nome e cognome i positivi al coronavirus, seminando il panico con catastrofismi pericolosi.
Tutto questo mentre medici e infermieri rischiano la salute tutti i giorni per salvaguardare la nostra vita. Questa esperienza ci fa capire che il governo deve investire sulla sanità, su uomini e mezzi, senza badare ai numeri di bilancio. La risposta di questo Paese a una emergenza così grave è positiva. La maggioranza degli italiani ha accettato le regole, e sta chiusa in casa salvo le uscite per spese alimentari e sanitarie o quelle per lavoro. Per una volta possiamo dire che la derisione degli altri Paesi nei confronti dei soliti italiani si è rivelata un boomerang. Sono partiti tutti in ritardo e stanno pagando le conseguenze di una assurda sottovalutazione. Non parlo di francesi e inglesi all'apice della irresponsabilità.E quelli che accusano il governo Conte di aver gestito male questa pandemia sono pretestuosi. È facile stare in poltrona a giudicare quelli che fanno, che si adoperano, e cercano ogni giorno di risolvere i problemi. Non sono eroi, non hanno la bacchetta magica ma nessuno vorrebbe essere al loro posto in questo momento. Forse (è l'unico rilievo che mi sento di fare) il presidente del Consiglio avrebbe dovuto nominare subito un commissario straordinario con poteri speciali come si è fatto in passato per grandi calamità o per il terrorismo. Solo così avremmo evitato polemiche tra istituzioni, persone e partiti e una comunicazione schizofrenica. Inappropriata al centro e in periferia. Ma va da sé.
Anche noi, come Nuova Sardegna, sulla carta e sul sito che ci fa sapere ciò che accade in tempo reale, siamo in prima linea. Ci stiamo riorganizzando per garantire ai nostri lettori una informazione dettagliata, senza allarmismi, raccontando fatti veri e accertati. Non possiamo permetterci di sbagliare. Per questo motivo, visto il calo di avvisi, annunci e promozioni, e di eventi (ma questo era scontato) abbiamo deciso di passare provvisoriamente a una edizione unica in modo da avere un quadro completo di quello che succede in tutte le città, in tutti i paesi della Sardegna, nessuno escluso. E tutto questo possiamo farlo grazie alle edicole aperte autentica finestra sul mondo. Vi promettiamo la massima prontezza e rapidità per garantire, come sempre, una informazione onesta a tutti voi costretti a stare in casa per i divieti causati dal coronavirus.
Sono questi i momenti in cui un giornale si avvicina ai propri lettori, ne condivide le preoccupazioni, ne accoglie le richieste, è pronto a cancellare i dubbi in attesa di dare buone notizie. Per tornare a vivere insieme, per riassaporare la gioia di vedersi, per assistere a eventi culturali, per tornare al cinema e a teatro, per riprovare le emozioni che solo lo sport sa dare.Noi siamo qui, a vostra disposizione, certi che in poche settimane potremo riscoprire con voi il valore della convivenza e la felicità dell'incontro.