La Nuova Sardegna

Il segretario regionale Pd Emanuele Cani risponde a Marcello Fois: "Nell'emergenza responsabili e non assenti"

Emanuele Cani
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Emanuele Cani

25 marzo 2020
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Caro Marcello Fois, in questi giorni di quarantena a cui sono obbligati la maggior parte degli Italiani (gli altri sono al fronte, dai sanitari alle commesse dei supermercati, ai giornalisti, agli autotrasportatori o agli operai delle fabbriche rimaste aperte) viviamo molte emozioni contrapposte, paura, solitudine, speranza, fiducia. E poi c’è una profonda sensazione, forse legata a come lo usavamo prima di questa crisi, di un tempo lungo, sfuggente, dilatato, in cui i giorni sembrano settimane e le settimane sembrano mesi. Solo 5 giorni fa, il 19 marzo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al sindaco di Bergamo per chiedergli di tenere duro, e nella stessa giornata ha telefonato al governo e ai leader dell’opposizione per chiedere a tutti unità, dialogo e spirito di collaborazione, invitandoli alla “comprensione reciproca”. Lo stesso Presidente che nei primi giorni di epidemia in Italia si è mantenuto in contatto continuo con i leader dei paesi europei per evitare l’isolamento dell’Italia e tenere aperti i canali di fornitura dei materiali sanitari, lo stesso Presidente che in un messaggio al Papa, per tenere viva la speranza e guardare al futuro, gli ha scritto che “i suoi costanti appelli ad abbracciare il dialogo e a rifuggire dalla cultura dello scarto suggeriscono il cammino per affrontare le emergenze globali e perseguire uno sviluppo autenticamente integrale”.

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Sembrano passati settimane e mesi e invece sono passati pochi giorni da quel lavoro e dall’appello ai leader di maggioranza e opposizione, un appello che, contro questo dilatare del tempo, è ancora e assolutamente valido, una luce nel buio della crisi, una luce che è fondamentale per far sopravvivere il nostro Paese. Ecco, noi del Partito Democratico siamo in quel solco, da partito responsabile, anche se qualcuno, spesso chi poi neanche ci vota, ci vorrebbe arruffoni e attaccabrighe mentre ci raffigura sempre pronti a complotti. Noi non siamo così, siamo una forza responsabile sempre, quando governa e sbaglia e quando fa l’opposizione, sulle questioni e sui temi, non dicendo no a prescindere, sapendo che i cittadini elettori sono molto meno ingenui di come li descrive chi non li conosce.

In questi giorni abbiamo assistito certamente, e lo abbiamo detto, ad un governo regionale in grave difficoltà, molto per suo demerito, per motivi che purtroppo solo in piccola parte si possono analizzare ora mentre stiamo gestendo l’emergenza più grave dal dopoguerra in poi come ha ricordato qualche giorno fa il Presidente Conte. Sia chiaro, non ci sono giustificazioni nel dire bugie, se è vero che sono state dette, attirando poi le minacce di denunce delle aziende di cui si è parlato male, ma questa non è politica, si chiama cialtroneria e il responsabile dovrebbe prenderne atto e agire di conseguenza. Per noi c’è un tempo per la cura dei cittadini e un tempo per le polemiche politiche e non è certamente questo il tempo di riesumare “vecchie polemiche politiche “. E quanto sia pericoloso fare diversamente lo dimostra il fatto evidente che siamo appena usciti da un tempo nel quale ognuno vale uno e tutti erano scienziati dei vaccini, e sono bastati due giorni di ottimismo per far diventare tutti virologi. E poi ora siamo tutti epidemiologi ed esperti di catastrofi sanitarie che sanno quando come e a chi dare i tamponi e discutiamo del modello Cina o del modello Corea. E purtroppo non avviene solo in Sardegna ma in tutto il mondo come ci hanno dimostrato i tranquillizzatori Trump e Boris Johnson, o quelli che invitavano allo spritz il 5 marzo, tre settimane fa.

Io sto ai fatti, oggi la gente ha paura di questa terribile emergenza, si fida del governo per quello che sta facendo e l’opposizione che la contrasta con critiche superficiali non è apprezzata mentre lo è l’opposizione che è responsabile, pur facendo critiche puntuali e nel merito, come facciamo noi in Sardegna anche attraverso i nostri rappresentanti istituzionali con fermezza ma con responsabilità. Siamo stati vicini ai sindacati denunciando la necessità di chiudere il più possibile le fabbriche, abbiamo chiesto più volte di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, siamo stati vicini agli operatori sanitari denunciando i ritardi nei dispositivi di protezione, ci siamo opposti con fermezza al tentativo di censurare la stampa.

Per noi oggi non è il tempo di polemiche inutili, né delle accuse insolenti sulle campagne elettorali passate o sui lauti compensi inesistenti perché chi fa il segretario regionale da noi lo fa da volontario. Per noi del Pd della Sardegna, nel solco profondo tracciato dal Presidente della Repubblica, viene prima la risposta all’emergenza e il bene dei cittadini, prima di ogni altro interesse che sia l’inseguire ogni giorno un titolo di giornale o un decimale di consenso, orgogliosi di essere sempre forza politica seria e responsabile fuori e dentro le istituzioni.

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