La Nuova Sardegna

Mazzarri, datti una mossa

Francesco Pinna
Walter Mazzarri
Walter Mazzarri

Il tecnico ha avute ottime intuizioni, da Bellanova ad Altare, ma in questo finale ne servono altre, decisive - IL COMMENTO

29 aprile 2022
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«China su fronte, si ses sezzidu pesa!». Non ci sono alternative. Non esistono dubbi. Se il Cagliari vuole uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione deve davvero far suo l'urlo dei Dimonios, abbassare la fronte e alzarsi. Sì, sollevarsi, recuperare tutto il suo orgoglio.

Prendere una direzione precisa dopo un anno in altalena. Uno come il mago Herrera, mitico allenatore di qualche decennio fa, le parole dell'inno della Brigata Sassari magari le avrebbe appese a caratteri cubitali nello spogliatoio, le avrebbe infilate nella testa dei suoi giocatori. Sì, alzatevi, cogliete l'attimo. Adesso. Non so se Mazzarri, allenatore dei rossoblù, conosca la storia dei Diavoli rossi, sicuramente sa di Herrera e delle trincee, conosce l'importanza del momento, ma deve essere pronto a mettersi in discussione, deve essere capace di guidare la svolta, deve capire che serve un cambio di marcia. E' il momento giusto. Domani contro il Verona la squadra rossoblù ha il primo dei quattro decisivi appuntamenti che chiudono questa complicata annata. Una vittoria darebbe una scossa di autostima a un gruppo che ha mostrato fragilità psicologiche consistenti. Un successo darebbe un carico di energia per le sfide dirette che il destino ha scelto per infuocare il finale di stagione.

Ma il cuore non basta. Serve un cambio di mentalità, soprattutto all'allenatore. Serve una squadra più aggressiva che abbia consapevolezza delle sue qualità e coscienza dell'importanza del momento. Servono giocatori con la mente più libera che possano esprimere un talento innegabile che a volte è sembrato frenato. La sfida di domenica scorsa contro il Genoa, persa all'ultimo respiro, è stata un po' il paradigma di una stagione tormentata, la sintesi di un percorso di alti e bassi. Una squadra generosa che dà l'impressione di star bene in salute, di controllare il gioco, ma che non sfrutta le opportunità che le capitano ed è vittima di una distrazione, di un improvviso calo di concentrazione che diventa letale. Sono undici i punti persi in questo modo dal Cagliari, alla fine di partite che sembrava avere in pugno.

Troppe volte è arrivato un black out che ha cambiato la storia di quelle gare, che ha tolto certezze ai giocatori, innescato tormenti, mandato in crisi il suo tecnico. Il Genoa non aveva mai tirato in porta, aveva lottato ma senza guizzi, sembrava accontentarsi di un pareggio, poi ha incassato il regalo e fatto precipitare il Cagliari nell'incubo. Chissà come sarebbe andata se il Cagliari avesse aggredito la gara dall'inizio, se anziché gestirla avesse cercato il colpo del ko per eliminare definitivamente l'avversario. Non l'ha fatto e ora si ritrova braccato da due squadre come Salernitana e Genoa che possono contare sull'entusiasmo dell'impossibile che diventa possibile e sulla positività delle ultime imprese. Il Cagliari però ha un vantaggio di tre punti ed è quindi padrone del suo destino. Ha un pubblico appassionato e competente che già domani contro il Verona farà sentire il suo calore. Ecco, Mazzarri utilizzi queste leve per dare una sterzata al cammino del Cagliari. Metta da parte quella faccia un po' triste e rassegnata dell'ultimo periodo e mostri ai ragazzi il volto di chi ci crede. E' tecnico capace ed esperto, trovi le parole giuste per caricare un gruppo che non è sicuramente inferiore agli avversari. Ha commes so degli errori, ma anche avuto ottime intuizioni (la scoperta di Altare, la fiducia a Bellanova). Ne trovi delle altre per queste sfide decisive. E se serve si vada a risentire l'inno della Brigata. China su fronte, si ses sezzidu pesa! Si alzi, c'è da battagliare.

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