La Nuova Sardegna

Oristano

SENEGHE

Centro servizi, un’incompiuta tra stop tecnici e contenziosi

di Piero Marongiu
Centro servizi, un’incompiuta tra stop tecnici e contenziosi

SENEGHE. Doveva diventare un Centro servizi con sala convegno e altri spazi dedicati all’ascolto della musica, alla lettura e allo svago, con cucine e sala per ricevimenti. Invece, come direbbe lo...

18 ottobre 2012
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SENEGHE. Doveva diventare un Centro servizi con sala convegno e altri spazi dedicati all’ascolto della musica, alla lettura e allo svago, con cucine e sala per ricevimenti. Invece, come direbbe lo spericolato ciclista Brumotti: tutto fermo con le quattro frecce. L’ex albergo Laconi, acquistato dal Comune ai tempi dell’amministrazione capeggiata da Salvatore Cubeddu, è un’incompiuta che rischia di rimanere tale chissà per quanto tempo ancora. L’opera finanziata con i fondi Pia per circa 1 milione e mezzo di euro, doveva essere terminata dopo poco di un anno dall’inizio dei lavori. Allo stato attuale, però, di realizzato c’è soltanto lo scheletro dell’edificio mentre il cantiere è fermo da più di tre anni a causa di un contenzioso tra l’impresa che si era aggiudicata l’appalto, la Sipe di Roma, e il Comune. I lavori, iniziati nel 2006, vennero sospesi immediatamente a causa della presenza di un cavo elettrico che passava sopra la vecchia costruzione, che doveva essere demolita, e rimasero fermi per circa cinque mesi. Un’altra grana si è presentata subito dopo la ripresa dei lavori, questa volta dovuta alla presenza di amianto tra le strutture da demolire che non era stato segnalato tra gli interventi da eseguire e nel computo della spesa. Dopo aver risolto il problema amianto, con una nuova rimodulazione del progetto e la conseguente approvazione da parte di tutti gli organi preposti con l’ulteriore perdita di altri quattro mesi di tempo, nasce un altro problema, questa volta, secondo l’impresa, dovuto al tipo di blocchi da impiegare nella costruzione, ritenuti non idonei rispetto alle nuove normative sul risparmio energetico. Intanto, del contenzioso si sta occupando il tribunale di Oristano, che ha nominato un consulente tecnico d’ufficio per conoscere i motivi che hanno originato la querelle tra l’impresa e l’amministrazione. Allo stato attuale, il tecnico del tribunale avrebbe presentato le sue deduzioni e il problema si potrebbe risolvere entro tempi ragionevoli con una sentenza che darebbe(il condizionale è d’obbligo) ragione al Comune. «Siamo fiduciosi in una soluzione positiva per noi – ha detto il sindaco Antonio Luchesu – , che ci consenta, entro breve di far ripartire il cantiere e di completare i lavori della struttura, particolarmente importante per il nostro paese che è sprovvisto di uno spazio di quel genere».

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