La Nuova Sardegna

Oristano

SANTU LUSSURGIU

È arrivato il tempo dei funghi: un galateo per i cercatori

di Piero Marongiu
È arrivato il tempo dei funghi: un galateo per i cercatori

SANTU LUSSURGIU. Autunno, tempo di castagne e di funghi. E, come sempre, in questa stagione i cercatori del prelibato alimento, armati di cestino e roncola per aprirsi la strada tra i rovi, si...

01 novembre 2012
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SANTU LUSSURGIU. Autunno, tempo di castagne e di funghi. E, come sempre, in questa stagione i cercatori del prelibato alimento, armati di cestino e roncola per aprirsi la strada tra i rovi, si riversano nei boschi del Montiferru a decine. Le temperature particolarmente favorevoli e le piogge dei giorni scorsi hanno creato le condizioni ideali per la crescita e lo sviluppo del re dei funghi: il Boletus Aereus, meglio conosciuto come Porcino nero. È lui, insieme al Boletus Regius, o Porcino reale, quello più ricercato. Quando, qualche cercatore esperto riesce a trovare esemplari che superano il chilogrammo di peso, come quello trovato ieri da Fausto Lochi, noto Chiodino, la felicità è davvero tanta. Ma se gli chiedi in quale zona del bosco ha catturato la sua preda, risponde: «Non parlo neppure sotto tortura». Ogni cercatore tiene per sé le zone migliori e non le rivela a nessuno. Ma non tutti i funghi che crescono in abbondanza in questo periodo sono commestibili e, se non si è veramente esperti, è meglio non raccogliere qualità che non si conoscono. Come pure, se non si conosce bene il bosco, è meglio non avventurarsi al suo interno. Perdersi tra sughere e lecci è molto facile, soprattutto quando si cammina senza punti di riferimento. «È accaduto anche la settimana scorsa – racconta Carmelino Porcu, della compagnia barracellare lussurgese – che alcuni cercatori di funghi si siano persi nel bosco e per recuperarli sono dovuti intervenire i carabinieri Cacciatori di Sardegna». Tra i tanti cercatori che si riversano nelle campagne del Montiferru in questo periodo, purtroppo, non manca neppure qualche maleducato che non si limita a raccogliere funghi e basta. «La maggioranza delle persone che vengono qui – precisa Porcu – , si comporta bene. Purtroppo, però, c’è anche qualcuno che non rispetta nè l’ambiente e nè la proprietà privata. Per passare buttano giù i muri a secco senza preoccuparsi se il bestiame esce e si allontana creando problemi ai proprietari che devono perdere anche intere giornate per ritrovarlo. Senza considerare che il bestiame, se privo di custodia, può creare danni alla proprietà di altri allevatori. Insieme ai funghi, poi, c’è gente che porta via quello che trova: olive, castagne e spesso anche la legna già tagliata. Certi comportamenti non vanno bene perché creano malumori che possono sfociare in comportamenti intolleranti anche verso chi si è sempre comportato bene».

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