La Nuova Sardegna

Oristano

Il business delle pigne senza regole

Il pensiero del presidente della cooperativa Birdi Majori che effettua la raccolta

21 dicembre 2012
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ORISTANO. Dietro la raccolta delle pigne c’è un grosso business che coinvolge non solo società e imprese autorizzate, ma anche gente senza scrupoli che sfrutta spesso la manodopera straniera. Molti non sono neppure a conoscenza delle regole e delle normative. Non solo, i raccoglitori fai da te rischiano anche di compromettere i pini se il frutto non viene raccolto a dovere, oltre che mettere in pericolo la loro incolumità.

L’episodio di alcuni giorni fa avvenuto a Torregrande e nel quale sono rimasti coinvolti due giovani privi di autorizzazione è l’ennesimo che accade anche in provincia. Franco Vargiu, di Cuglieri, presidente della cooperativa Birdi Majori è uno dei pochi autorizzati in Sardegna a raccogliere le ricercate pigne. Non entra nel merito dell’ultimo episodio di Torregrande, ma ribadisce che chi non rispetta le regole agisce fuori della legge. «La normativa sulla raccolta delle pigne e dei pinoli è complessa e ignorata anche da molti – sottolinea Franco Vargiu –, ma spesso si approfitta di ciò. Io presiedo una cooperativa che paga regolamene le tasse e assume i lavoratori nel rispetto della legge. Purtroppo in Sardegna siamo ancora terra di conquiste e non tutti sanno che questo prodotto richiesto dal mercato va anche tutelato». La normativa consente la raccolta delle pigne alle società autorizzate e che facciano domanda, o partecipino a bandi dei proprietari delle pinete come le amministrazioni comunali, o l’Ente foreste. «La nostra cooperativa per esempio lavora a Is Arenas e viene regolarmente autorizzata dalla società – ha aggiunto Franco Vargiu – nel rispetto dei tempi e delle normative. Abbiamo anche l’attrezzatura adeguata indispensabile per garantire la tutela degli operai ed evitare danni agli alberi. Occorrerebbe però una normativa regionale che garantisse le imprese sarde. Per esempio in Sicilia il prodotto può essere raccolto solo da imprese locali». Le pigne sarde e quelle siciliane sono tra le migliori e sono le più richieste nel mercato nazionale, in particolare da quando un coleottero ha iniziato a devastare le pinete della Spagna e della Francia. (e.s.)

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