La Nuova Sardegna

Oristano

Se non ci sarà un colpevole il Comune pagherà i danni

di Enrico Carta
Se non ci sarà un colpevole il Comune pagherà i danni

Nell’ipotesi di prescrizione o di assoluzione per l’ex dirigente Mario Zonchello il risarcimento milionario sarà a carico dell’amministrazione del capoluogo

17 marzo 2013
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ORISTANO. C’è un’ipotesi che bussa alle porte del municipio. Ha il colore scurissimo di una nube che porta tempesta per le casse comunali già in balia di un uragano in tempi di tagli, patto di stabilità e spending review. Non sembrerebbe un’ipotesi troppo fantasiosa o remota vista l’aria che tirava venerdì mattina in aula, persino tra gli avvocati di parte civile. Se il processo per la morìa nello stagno di Santa Giusta dovesse finire o con l’assoluzione o con la non improbabile prescrizione per l’unico imputato, l’obiettivo verrebbe immediatamente spostato sul Comune che sarebbe chiamato ad un maxi risarcimento in luogo di colui che è finito sul banco degli accusati.

Non si parla più dell’aspetto penale, ma di quello strettamente civile che riguarda il risarcimento dei danni. Sul fatto che ormai l’unica persona perseguibile sia l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale del capoluogo Mario Zonchello, non ci sono più dubbi. Restano ovviamente, in attesa della non più lontana sentenza, tutti quelli legati alla sua colpevolezza o ancor più alla possibilità di una prescrizione che appare dietro l’angolo.

Il passo indietro va fatto proprio per tornare a quanto successo in tribunale venerdì, al processo per omissione d’atti d’ufficio e al disastro ambientale che si verificò nello stagno di Santa Giusta nell’agosto del 2004. I due reati sono strettamente collegati, con l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Oristano, Mario Zonchello, che, oltre alla richiesta di condanna a tre anni sollecitata dal pubblico ministero Paolo De Falco, deve fronteggiare anche le richieste di risarcimento danni. La Regione vuole 500mila euro, il Comune di Santa Giusta 100mila, cifra pari alla provvisionale sollecitata dalla Cooperativa pescatori che ha e aveva in gestione le acque della laguna che furono devastate dal disastro ambientale del 2004. La colpa, ormai questo pare appurato, era dello sversamento di parte dei reflui fognari di Oristano direttamente dal canale di San Giovanni allo stagno. Secondo l’accusa il colpevole è proprio Mario Zonchello e per ora è su di lui che anche le richieste di risarcimento danni si orientano.

Ma se dovesse arrivare l’assoluzione oppure la prescrizione dovesse chiudere il processo senza che ci sia un colpevole, cosa accadrebbe del risarcimento danni? Ovviamente non sparirebbe nel nulla, ma si aprirebbe una serie di procedimenti civili, solo che Mario Zonchello, in tal caso, non potrebbe essere chiamato in causa. E allora le reti di Regione, Comune di Santa Giusta e dei pescatori andrebbero a fare bottino in un’altra direzione e verrebbero gettate sull’amministrazione comunale di Oristano che si ritroverebbe a rispondere direttamente per la condotta – ritenuta omissiva dall’accusa – di un suo ex funzionario. Il peso dell’intero risarcimento – a quei 700mila già richiesti ne andrebbero aggiunti altri per arrivare a circa un milione totale – graverebbe sull’amministrazione alla quale certamente verrebbe da strapparsi i capelli. Le casse non sono vuote, lo sono ancor di più e un ulteriore ammanco sarebbe quasi da effetto bancarotta. Il Comune, peraltro, non potrebbe rivalersi direttamente sul suo ex dipendente, perché questo prevede la legge. Potrebbe, al limite, presentare un esposto alla Corte dei Conti e attendere un ulteriore giudizio, ma intanto dovrebbe pagare quel milioncino che fa mancare l’ossigeno come accadde ai pesci dello stagno in quell’agosto di nove anni fa.

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