La Nuova Sardegna

Oristano

tresnuraghes

Residence abusivo, prima udienza

Sentiti alcuni testimoni al processo sulla Corte degli Ulivi

25 gennaio 2014
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TRESNURAGHES. Qualche eccezione preliminare respinta e poi via coi primi testimoni. Parte con molte questioni ostiche e tecniche il processo contro i quattro imputati per la trasformazione del punto di ristoro in un albergo. È la storia del procedimento legato all’ingrandimento della Corte degli ulivi. Tutto illecito, secondo il pubblico ministero Armando Mammone, che contesta reati edilizi, paessaggistici e anche un abuso d’ufficio. Sotto accusa ci sono Camillo Montisci, Valeria Rizzolo e Leonardo Galleri, i titolari della società Moriga che gestiva quello che in origine doveva essere un punto di ristoro, ma sarebbe diventato un residence, e l’ex dipendente dell’ufficio tecnico comunale, il geometra Demetrio Cherchi.

L’inchiesta ebbe uno sviluppo improvviso sul finire dell’estate del 2009, quando la sezione di polizia giudiziaria della polizia locale e la forestale apposero i sigilli alla struttura che tuttora rimane sotto sequestro. Ieri però i proprietari, ai quali è stata affidata anche la custodia, hanno ottenuto il permesso per il prelievo dei beni mobili presenti all’interno dello stabile. Il provvedimento preso dal collegio presieduto dal giudice Modestino Villani, a latere Anna Rita Murgia e Riccardo Ariu, ha preceduto le audizioni dei testimoni, che hanno risposto anche alle numerose e pressanti domande degli avvocati degli avvocati Ubio Dolfi, Vignola, Enrico Pintus e Mario Fois.

Tra i testimoni c’erano anche due degli indagati che sin dalle fasi preliminari avevano dimostrato la loro estraneità ai fatti. Sono il sindaco di allora, Salvatorangelo Zedda e l’ex assessore regionale Gianvalerio Sanna al quale fu chiesto un parere informale sul procedimento edilizio. Quella risposta costò un avviso di garanzia, poi la situazione fu chiarita.

Il processo prosegue il 4 aprile. (e.c.)

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