La Nuova Sardegna

Oristano

Due disabili nella casa messa all’asta

di Michela Cuccu
Due disabili nella casa messa all’asta

Santa Giusta, l’odissea di una famiglia sul lastrico che ora rischia anche di rimanere senza un’abitazione

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SANTA GIUSTA. «In quella casa abitano due disabili gravissimi, madre e figlio che se sfrattati, sarebbero in pericolo di vita. Per questo la loro abitazione non può e non deve essere venduta all’asta». Questo il senso dell’appello lanciato sui social, che è stato accolto da tante persone.

Sono arrivati da tutta la Sardegna, dal Cagliaritano, dal Nuorese, ma anche dai centri vicini e con loro anche gli stessi attivisti dei movimenti che da molte settimane presidiano la fattoria di una famiglia di Arborea per impedirne il pignoramento per una cambiale agraria che la banca ha impugnato, ma che sarebbe stata invece pagata da tempo. Con loro anche una delegazione della famiglia di Giovannino Spanu, appunto l’anziano agricoltore di Arborea che appena qualche giorno fa per impedire lo sfratto ha imbracciato il fucile di fronte ai carabinieri, minacciando di suicidarsi. Tutti sotto l’ufficio dell’avvocato Giuseppe Contini, di Oristano, incaricato dall’Istituto vendite giudiziarie di condurre la vendita all’asta delle proprietà (fra cui appunto l’abitazione) di Giuseppe Floris, imprenditore di Santa Giusta finito nei guai qualche anno fa a seguito di una verifica fiscale. «Volevano capire come mai la mia impresa, che si occupava di progettare e realizzare attività commerciali e che, a causa della crisi, era praticamente bloccata, fosse comunque in regola con i pagamenti ai creditori, Agenzia delle entrate comprese – racconta Floris –. Inutilmente spiegai che per pagare i miei debiti avevo chiesto dei fidi bancari, ipotecando alcune mie proprietà. Non venni ascoltato, malgrado i ricorsi. Mi bloccarono i conti bancari, compreso un libretto di risparmio intestato a mio figlio che è disabile e non c’entrava nulla con l’attività imprenditoriale. In pratica mi hanno ridotto sul lastrico, con l’azienda, la Cfn, dichiarata fallita due anni fa e ora hanno messo tutto all’asta».

Poche settimane fa anche Abbanoa, che rivendicava il pagamento di bollette scadute per quasi 7mila euro, aveva chiuso il contatore dell’acqua della casa dei Floris. Anche in quell’occasione ci fu una manifestazione di solidarietà e poi il sindaco, Angelo Pinna, con un’ordinanza impose al gestore unico della rete idrica di riallacciare l’acqua.

Situazione drammatica e simile a tante altre nella Sardegna della crisi economica. «Sono 250mila le minacce di pignoramento in corso e 150 – come spiegavano ieri mattina gli organizzatori del presidio – le aste giudiziarie già assegnate. Oggi (ieri, per chi legge) solo nella città di Oristano ce ne erano in programma due. Il 12 giugno saremo invece tutti ad Ardara, in provincia di Nuoro, dove cercheranno di vendere all’asta una azienda zootecnica».

Ieri l’asta è andata deserta: nessuno si è fatto avanti per acquistare le proprietà di Giuseppe Floris, che annuncia ricorso al Tribunale internazionale.

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