La Nuova Sardegna

Oristano

Patto col Demanio per la restituzione della reggia giudicale

di Enrico Carta

Sindaco e assessori in missione a Roma per l’ex carcere Al Comune in un primo momento andrebbe la parte storica

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ORISTANO. La strada che porta al passaggio di proprietà dell’antica reggia giudicale di piazza Manno è un po’ contorta. Passa per Torregrande, arriva sino a Roma e poi torna in piazza Eleonora, dove il sindaco e la giunta stanno mettendo a punto la loro strategia affinché il Comune rientri in possesso dell’antico palazzo dei giudici di Arborea.

Due pomeriggi fa, proprio il sindaco, una delegazione di assessori e alcuni consiglieri di minoranza, coinvolti dallo stesso Guido Tendas, hanno avuto modo di visitare l’ex carcere di piazza Manno, accompagnati dal professor Raimondo Zucca e dall’architetto Fabio Virdis che sulla reggia degli Arborea ha compiuto nella tesi di laurea uno degli studi più approfonditi che si abbiano a disposizione. La “gita d’istruzione” è servita per capire in quali condizioni versi la struttura e quali siano le parti storiche meglio conservate. Questo perché sul tavolo dell’amministrazione sono in campo alcune ipotesi.

La prima di queste porta a Roma. Nei prossimi giorni, con la deputata oristanese Caterina Pes che farà da tramite, il sindaco e l’assessore Giuseppina Uda, incontreranno un sottosegretario del ministero delle Finanze. Giova infatti ricordare che il vecchio carcere è ora un possedimento del Demanio statale e che col Demanio il Comune ha in corso un contenzioso che riguarda i famosi canoni non pagati per le case in prima fila e per una parte pubblica del lungomare di Torregrande.

Il Demanio sostiene che Comune e cittadini gli debbano 600mila euro per l’occupazione del suolo pubblico. Il Comune si fa forte di un documento e ritiene che quei canoni non vadano corrisposti perché è proprietario sia del lungomare sia dei terreni su cui furono costruite le case, ma prima vuole certezze e le va a chiedere a Roma. Nel caso in cui fosse certo che il Demanio abbia ragione, anche se è bene ricordare che a Marceddì tutto si è risolto con la sdemanializzazione dei terreni, il Comune avrebbe pronto un piano di riserva che potrebbe accontentare tutti. Potrebbe cioè proporre al Demanio una sorta di transazione. «È solo un’ipotesi di lavoro, nulla di concreto per ora», spiega l’altro assessore Filippo Uras. Cosa prevede quest’ipotesi? Che il Comune rientri in possesso della parte più storica della reggia giudicale e conceda al Demanio di utilizzare il resto dell’edificio. Il Comune cederebbe poi un altro edificio in cui il Demanio collocherebbe i suoi uffici, evitando così di pagare gli affitti salatissimi che ora versa per le stanze ai palazzi finanziari.

E i canoni di Torregrande? C’entrano perché in questa sorta di scambio verrebbero sepolti sotto una pietra tombale. Ma è presto perché il Comune, al momento, vorrebbe evitare di dividere la reggia a metà.

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