La Nuova Sardegna

Oristano

Sel: «Sugli incendi sviluppare la cultura del territorio»

ORISTANO. Gli incendi della scorsa settimana, il più serio dei quali ha colpito la frazione di Sant’Anna a Marrubiu e che secondo le prime ricostruzioni è stato provocato da un problema a un...

09 luglio 2014
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ORISTANO. Gli incendi della scorsa settimana, il più serio dei quali ha colpito la frazione di Sant’Anna a Marrubiu e che secondo le prime ricostruzioni è stato provocato da un problema a un impianto elettrico, hanno dato il via una serie di reazioni politiche. Sulla vicenda è intervenuto anche il coordinamento provinciale di Sinistra ecologia e libertà: «Caso mai ce ne fosse bisogno, si può verificare anche quest'anno la stupidità, della consuetudine dell'abbruciamento come pratica agronomica, conseguente ai possibili ritardi negli sfalci preventivi, della presunta ineludibilità degli incendi per le sempre più elevate temperature, ma soprattutto la criminalità dei piromani (i cui obiettivi sono speculativi), dominano tra le cause di quello che è uno dei drammi ricorrenti delle estati sarde».

Sel considera il fenomeno degli incendi «come il dissesto idrogeologico, un dramma che aggrava la già gracile economia della Provincia di Oristano e di tutta la Sardegna. Un drammache va dalla perdita di quella qualità ambientale che assottiglia sempre di più il nostro patrimonio naturalistico, alla distruzione dell'economia agro-pastorale e, non di rado, la perdita di vite umane. Un fenomeno al quale, da decenni, non sembra si riesca a porre rimedio».

Il coordinamento di Sel ricorda che anche nel 2014, pur disponendo di 11 elicotteri, 3 canadair e quasi 10.000 uomini, sommando quelli della Protezione civile, del Corpo forestale, dell'Ente foreste, delle Compagnie barracellari, dei volontari oltre ai Vigili del fuoco «nonostante le esercitazioni continue, il presidio capillare del territorio e l'alta professionalità di tutti gli operatori, nessuno escluso, se la Sardegna e la Provincia di Oristano bruciano è perché manca una radicata cultura del governo del territorio attraverso il suo rispetto».

Secondo Sel «è uno scenario nel quale è di tutta evidenza che è insostenibile, inutile e sterile, processare il governo regionale, sui mezzi, sugli uomini, sull'organizzazione e sull'entità delle risorse finanziarie disponibili per quello che, forse in Italia, è uno dei più poderosi ed eccellenti sistemi di controllo e contrasto agli incendi».

Come intervenire, dunque? «Il Governo regionale deve investire molto di più di quanto non sia stato fatto finora per favorire ed alimentare lo sviluppo di una cultura del territorio che deve essere inteso come "intoccabile" in quelli che sono i tratti identitari: la natura, il paesaggio, l'agricoltura, la storia. Una cultura che deve emarginare il piromane criminale, da perseguire e punire come traditore dei valori fondanti della comunità sarda».

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