La Nuova Sardegna

Oristano

DIOCESI

L’arcivescovo esorta i fedeli oristanesi: cambiamo passo

L’arcivescovo esorta i fedeli oristanesi: cambiamo passo

ORISTANO. Ripasso generale, con alcuni aggiornamenti e integrazioni suggeriti da papa Francesco e dal magistero dei vescovi, del programma pastorale presentato fin dai primi giorni del suo arrivo, 25...

21 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Ripasso generale, con alcuni aggiornamenti e integrazioni suggeriti da papa Francesco e dal magistero dei vescovi, del programma pastorale presentato fin dai primi giorni del suo arrivo, 25 giugn 2006, alla guida della diocesi arborense. Monsignor Ignazio Sanna tira le somme di otto anni di lavoro, una visita pastorale a tappeto, decine di incontri nelle parrocchie e nelle foranie, i “lunedì della cattedrale”, i “giovedì dell'adorazione”, 8 convegni diocesani annuali, un sinodo in svolgimento, un'indagine sociologica sulla religiosità nel territorio oristanese. La conclusione, messa nero su bianco nell sua nona lettera pastorale, è di estrema chiarezza. «Cambiamo il passo». È ora di pigiare il piede sull'acceleratore, abbandonare nostalgie per un grande passato che non c'è più, «uscire di casa per vivere e lavorare più uniti, per testimoniare in modo più credibile la gioia del Vangelo. Se rimaniamo chiusi in casa – dice Sanna – ossia dentro i nostri schemi e le nostre abitudini, non possiamo intercettare le domande della gente e, di conseguenza, non possiamo dare risposte giuste alla ricerca di senso e agli interrogativi della fede e del dolore».

Le precedenti note pastorali di Sanna erano state esortative. Proponevano ai cristiani un percorso di fede e una serie di innovazioni organizzative, di stile e di atteggiamenti improntati alla corresponsabilità ecclesiale. Questa volta, in modo soft i consigli dell'arcivescovo sono perentori. Eccone alcuni.

«L'annuncio della Parola va fatto più con le testimonianze concrete di esemplarità evangelica che con vuoti ragionamenti di circostanza». Altro ritornello caro a Sanna «il modo di vivere e operare è la collaborazione e la corresponsabilità dei soggetti che formano il popolo di Dio nelle nostre comunità parrocchiali». Nello scorso mese di settembre l'arcivescovo ha visitato tutte le foranie e ha prospettato l'organizzazione della diocesi in cinque zone pastorali: vicariato urbano e Santa Giusta, foranie di Cabras e Milis, di Busachi e Ghilarza, Barbagia, Laconi e Isili.

«In queste zone si dovrebbero costituire – ha dichiarato Sanna – forme strutturali di collaborazione interparrocchiali su tre ambiti specifici: pastorale giovanile e vocazionale, formazione dei catechisti, pastorale familiare».

In altre diocesi sono state formate le unità pastorali con l'accorpamento funzionale di due e più parrocchie. «La nostra realtà geografica e sociale non lo permette», ha detto Sana, che ha invitato alla collaborazione e corresponsabilità in parrocchia i catechisti, i gruppi liturgici e le comunità religiose – 5 maschili, 14 femminili, 3 monasteri di clausura e oltre 40 fra associazioni e movimenti ecclesiali.

Mario Girau

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative