La Nuova Sardegna

Oristano

Il sindaco alla guerra dei petardi

di Alessandro Farina
Il sindaco alla guerra dei petardi

Bosa, sono pericolosi e disturbano persone e animali. Multe da 50 euro in arrivo per chi li utilizzerà

12 dicembre 2014
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BOSA. Petardi, bombette, razzi e mortaretti? L’ultimo atto è cominciato. L’amministrazione comunale ha infatti scelto la strada della tolleranza zero annunciando multe da cinquanta euro per chi pratica nelle vie e nelle piazze cittadine il chiassoso “divertimento”. E si sa che i periodi vicini alle feste sono quelli in cui gli scoppi di petardi si moltiplicano e molti cittadini non gradiscono sia perché non è piacevole per i loro timpani sia perché anche gli animali domestici spesso rimangono impauriti di fronte agli scoppi continui.

A decidere che in riva al Temo sarà proibito divertirsi con i botti, è un’ordinanza firmata dal sindaco Luigi Mastino, determinato a porre un freno a quella che, senza mezzi termini, viene definita «una cattiva consuetudine». L’ordinanza chiarisce che lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti e di bombette e perfino il lancio di razzi «è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini e l’uso di tali artifici è effettuato senza l’adozione delle minime precauzioni atte ad evitare pericoli e danni, diretti e indiretti, all’integrità fisica delle persone e degli animali e all’ambiente». Insomma, tradotto dal linguaggio strettamente burocratico lo scoppio dei petardi oltre che essere motivo di disturbo è anche un costante pericolo. Per quanto la maggior parte delle volte questo tipo di materiale sia innocuo è comunque «in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia che a chi ne venisse fortuitamente colpito». Ma la decisione tiene conto anche di altre aspetti, legati questa volta alla sensibilità verso gli amici a quattro zampe. Perché le detonazioni «arrecano particolare danno agli animali, in particolare ai cani, con crisi di panico e tentativi di fuga che li espongono al rischio di smarrimento e investimento e a situazioni in cui può essere messa a repentaglio la loro vita, ma anche quella dei cittadini o degli automobilisti che dovessero trovarsi all’improvviso davanti ad animali in tal modo pericolosamente alterati».

Se da un lato i Comuni, in base alla normativa, non hanno la possibilità di vietare la vendita sul proprio territorio di artifici pirotecnici, dall’altro per l’amministrazione locale è ormai prioritario limitare il più possibile i rumori molesti «in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone, ed in particolare in prossimità di scuole, uffici pubblici, luoghi pubblici» la ragione dello stop a mortaretti e bombette varie. Mentre sul piano legale si richiama la diversa normativa in materia ed in particolare un decreto legislativo del 2000 che assegna al sindaco la competenza all’adozione di provvedimenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. È per questo che, d’ora in avanti, ci sarà il «divieto assoluto su tutto il centro urbano di lancio e sparo di mortaretti, petardi, bombette e oggetti similari». I trasgressori, a meno di altre eventuali responsabilità penali, rischiano di vedersi comminare una sanzione amministrativa da cinquanta euro. Bisognerà ovviamente beccarli in flagrante e non sarà facile.

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