La Nuova Sardegna

Oristano

Le Unità pastorali: parte la rivoluzione della Diocesi di Ales

di Mario Girau
Le Unità pastorali: parte la rivoluzione della Diocesi di Ales

Prime indiscrezioni sull’imminente riorganizzazione Un accorpamento non giuridico ma tecnico delle parrocchie

24 settembre 2015
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ALES. Adesso la “rivoluzione” nella diocesi di Ales-Terralba sta veramente per decollare. Ancora pochi mesi e poi le unità pastorali - accorpamento non giuridico ma esclusivamente organizzativo e tecnico delle parrocchie - sarà cosa fatta.

Del nuovo corso il vescovo monsignor Giovanni Dettori parlerà oggi e domani agli stati generali dell'associazionismo cattolico in programma a San Gavino dalle ore 17,30. «Le unità pastorali - dice don Petronio Floris, parroco di Ales - si reggono e funzionano solo se c'è una piena totale corresponsabilità tra laici e sacerdoti. Senza questa condizione sono destinate a fallire».

Si va quindi in una direzione diversa: «Noi vogliamo dice ancora don Petronio Floris - che funzionino perché rispondono alle nuove situazioni determinate dal pendolarismo, dal lavoro di entrambi i genitori, dagli spostamenti dei giovani per motivi di studio e sport, dalle molte situazioni familiari non tutte in linea con quanto prescrive la Chiesa, dal senso religioso sempre più labile ed annacquato».

La settimana scorsa è stata la volta dei sacerdoti andare a scuola di "unità pastorali" con don Antonio Torresin, che ha parlato, nel ritiro di Arborea, davanti a 50 preti dei cambiamenti di mentalità richiesti al clero: non più « uomini tuttofare» e «padroni della parrocchia», ma valorizzatori dei carismi laicali.

Monsignor Dettori, dicono i suoi più stretti collaboratori, ha già messo a punto una prima mappa delle unità pastorali. Gli accorpamenti funzionali - catechesi unificate, formazione dei fidanzati, comune pastorale scolastica e giovanile, oltre che del tempo libero - dovrebbero riguardare sicuramente i centri maggiori, con due e tre parrocchie: quindi Gonnosfanadiga, Guspini, San Gavino, Terralba, Villacidro.

Le altre unità pastorali unificheranno le parrocchie dei centri minori vicini. Probabilmente preti e laici di Ales lavoreranno con quelli di Curcuris, Pau, Escovedu e Figu. Sardara, guardando la cartina, dovrebbe fare sinergia con Pabillonis, Collinas e Villanovaforru. Mogoro con Masulllas e Siris. Lunamatrona con Siddi e Pauli Arbarei.

Solo ipotesi di lavoro, per il momento, anche se le indiscrezioni sono attendibili. Il quadro completo e definitivo lo conserva in un foglietto monsignor Dettori che vuole dare gambe e fiato al sinodo diocesano concluso il 25 gennaio scorso.

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