La Nuova Sardegna

Oristano

Prefettura, battaglia bipartisan

Prefettura, battaglia bipartisan

Il caso finisce alla Camera dei Deputati e in Regione in nome della difesa dei servizi ai cittadini

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ORISTANO. La battaglia si combatte su più fronti. Nessuno vuole l’arretramento dello Stato e la preoccupazione per la chiusura della Prefettura, oltre che evidenziata dalla protesta dei sindaci, fa breccia anche nelle stanze politiche romane e in quelle cagliaritane. In parlamento e in Regione il caso è più che mai all’ordine del giorno.

«Oggi ho incontrato il Prefetto Sgaraglia che si sta occupando del provvedimento di riordino delle prefetture, nell’ambito del processo di riorganizzazione degli uffici territoriali in tutto il Paese. Una cosa deve essere chiara: il servizio ai cittadini va mantenuto e tutelato ed occorre trovare una soluzione alternativa alla chiusura tout court delle ventitré prefetture presenti in Italia». Già qualche giorno fa aveva spiegato che il problema in sé non era la chiusura della prefettura, bensì il possibile disimpegno nel garantire i servizi e ora la deputata oristanese del Pd Caterina Pes, in merito al provvedimento governativo che in Sardegna mette a rischio gli uffici della prefettura di Oristano, destinata all’accorpamento con Nuoro.

La parlamentare ha annunciato di voler aprire un tavolo di lavoro alla Camera dei deputati e di aver convocato per questa mattina i parlamentari dei Comuni interessati. Il tentativo è quello di cercare collegialmente una via alternativa a quello che si potrebbe essere l’inizio di gravi disagi per i cittadini. «Capisco e concordo con l’obiettivo di lungo termine di una razionalizzazione degli enti territoriali – spiega Caterina Pes –, ma il presidio dello Stato deve essere mantenuto: non può essere che un cittadino oristanese per raggiungere la prefettura debba spostarsi per cento chilometri per arrivare a Nuoro. Il giusto percorso di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, così come la semplificazione della macchina pubblica non può essere condotta a costo di un servizio peggiore».

Intanto in consiglio regionale le mozioni contro la chiusura saranno discusse a breve. L’obiettivo del consigliere regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni, è quello di spingere all’azione la Giunta regionale. «Sto proseguendo nell’impegno preso con i cittadini per cercare di scongiurare la chiusura – afferma il capogruppo dei Riformatori –. Con i colleghi del centrodestra, ho presentato una mozione e ho chiesto al presidente Ganau che venisse inserita in coda all’ordine del giorno della sessione consiliare di questa settimana, insieme a quella analoga presentata dal centrosinistra. Il presidente si è mostrato favorevole a discutere i due documenti con la massima urgenza, ma per farlo bisognerà attendere la sessione seguente, che potrebbe essere convocata già la prossima settimana». Attilio Dedoni invita poi tutte le forze politiche a una mobilitazione forte e unitaria che parta proprio dal consiglio regionale «per sostenere la battaglia del territorio. Solo così si potrà dare il giusto stimolo all’esecutivo, che purtroppo finora si è sempre mostrato troppo accondiscendente nei confronti del governo nazionale e debole nel difendere le istanze dell’autonomia dai continui attacchi perpetrati in nome del centralismo romano».

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