Istruttore di diving a processo
San Vero Milis, omicidio colposo per la morte di un sub dopo l’immersione
SAN VERO MILIS. Una patologia e il malfunzionamento di parte dell’attrezzatura. Sono i motivi che avevano spinto il pubblico ministero Armando Mammone a richiedere il rinvio a giudizio dell’istruttore di immersioni subacquee Ivan Lucherini che il 2 dicembre sarà a processo. Il giudice per le udienze preliminari, Annie Cecile Pinello, ha infatti accolto la richiesta dell’accusa e deciso che a dire la parola ultima sulle cause della morte dell’ex finanziere di Santa Giusta, Mario Spano, dovrà essere il giudice monocratico.
L’accusa è quella di omicidio colposo e nasce all’indomani del tragico episodio accaduto nel luglio del 2013 al termine di un’immersione nello specchio d’acqua di fronte al lungomare tra Mandriola e Putzu Idu. I sub stavano esplorando le meraviglie dei fondali della località sanverese, quando Mario Spano, 57 anni di Santa Giusta, si diresse precipitosamente verso riva. Si accasciò però non appena arrivo sulla battigia e i disperati tentativi di strapparlo alla morte, ai quali partecipò lo stesso istruttore di diving, furono del tutto inutili.
Immediatamente scattò anche l’inchiesta della procura e sul registro degli indagati c’è sempre stato solo il nome del titolare del centro per le immersioni subacquee. Gli inquirenti avevano ritenuto non perfetto il funzionamento dell’attrezzatura utilizzata e controllato le condizioni di salute dello sfortunato sub che soffriva di una patologia che, secondo l’accusa, poteva generare dei problemi di salute in caso di immersioni. Ivan Lucherini ha provato a difendersi sin dalle prime fasi dell’inchiesta e ancora ieri l’avvocato difensore Giovanni Trimarchi ha chiesto il proscioglimento. L’esito dell’udienza preliminare, durante la quale l’avvocato Carlo Barberio si è costituito parte civile per i familiari di Mario Spano, è stato invece favorevole all’accusa, in attesa del processo che chiarirà meglio le cause della tragica morte. (e.c.)