Prefettura, ora il Comune offre i locali
Venerdì consiglio comunale straordinario a Cagliari. Anche la Diocesi contro la chiusura
ORISTANO. Il Comune metterà a disposizione i locali per ospitare gli uffici della prefettura in vista dell'accorpamento con la sede di Nuoro.
Lo ha detto ieri mattina il sindaco, Guido Tendas, (nella foto) intervenendo ai margini di una conferenza stampa convocata per parlare di un concerto di solidarietà. «Risparmiare sulla spesa pubblica è necessario, ma altrettanto indispensabile è garantire i servizi ai cittadini», ha detto il primo cittadino spiegando di aver già comunicato ufficialmente la disponibilità dell'Amministrazione di individuare gli spazi dove eventualmente dovranno essere trasferiti gli uffici.
Nel frattempo prosegue la vertenza per il mantenimento dei servizi fino ad ora erogati dalla Prefettura.
Venerdì pomeriggio, alle 16, il Consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria sotto il palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, dove, contemporaneamente verrà discussa la mozione per il mantenimento della Prefettura a Oristano.
Intanto si moltiplicano gli appelli per scongiurare la chiusura degli uffici della Prefettura e il possibile declassamento di altri importanti presidii statali, dai comandi delle forze dell'ordine all'agenzia delle entrate, alla sede Inps. Dopo l'intervento di sindaci, sindacalisti, politici regionali e nazionali, interviene anche la stessa diocesi che in un documento esprime «viva preoccupazione per l'ipotizzata chiusura della Prefettura di Oristano, che sembra preludere a successivi ulteriori abbandoni di altre istituzioni statali nel nostro territorio».
La comunità diocesana arborense, riporta una nota inviata dal responsabile dell'ufficio comunicazioni sociali, don Ignazio Serra, «non può non condividere la forte mobilitazione delle autonomie locali e delle popolazioni per impedire l'arretramento dello Stato dai territori e la soppressione o lo spostamento di servizi essenziali per un regolare svolgimento della vita sociale della popolazione. Il territorio oristanese, già provato da una drammatica situazione occupazionale, da una economia che stenta a produrre benessere e assume i connotati di una vera emergenza sociale, non può non opporsi e condannare queste scelte operate nei confronti dei suoi abitanti, sempre più penalizzati e privati a più riprese dei fondamentali servizi che le istituzioni dello Stato devono rendere. L'esigenza della razionalizzazione della spesa – continua la nota – non può rendere lo Stato incurante del progressivo invecchiamento della nostra popolazione e delle carenze strutturali della nostra isola. L'ipotesi di accorpamento dei servizi con la prefettura di Nuoro è indice di poca e scarsa considerazione di una popolazione che soffrirebbe i maggiori disagi a motivo della assoluta carenza di trasporti pubblici adeguati e certamente la soluzione non può essere quella di trasformare i cittadini in esperti telematici per poter fruire dei servizi statali. In una provincia come quella di Oristano, con basso indice di criminalità, sopprimere uffici importanti come la Prefettura o, di conseguenza, ridimensionarne sensibilmente altri, comporta il rischio ch si facciano avanti altri poteri».
Sullo stesso tema la parlamentare del Pd Caterina Pes ha comunicato che nei prossimi giorni avrà un incontro con il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia.
«Discuteremo delle ipotesi possibili, e chiederò al governo di procrastinare il provvedimento di riorganizzazione, considerato che molti territori avrebbero al momento grandi difficoltà», anticipa la parlamentare, che ha coordinato un tavolo di lavoro tra i colleghi eletti nei territori delle 23 prefetture a rischio.