La Nuova Sardegna

Oristano

bauladu

L’identità dei sardi nel fango delle trincee

L’identità dei sardi nel fango delle trincee

BAULADU. L’amministrazione comunale ricorda i caduti bauladesi nella Grande Guerra, in occasione del centenario dal coinvolgimento dei sardi nel Primo conflitto. “Sa gherra de su bìndighi-deghiotu”,...

10 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





BAULADU. L’amministrazione comunale ricorda i caduti bauladesi nella Grande Guerra, in occasione del centenario dal coinvolgimento dei sardi nel Primo conflitto. “Sa gherra de su bìndighi-deghiotu”, così come comunemente conosciuta dagli anziani del paese, sarà il filo conduttore di tre appuntamenti. Il primo, andato in scena sabato scorso nella biblioteca comunale, ha visto la partecipazione di Peppino Arzori e Tino Melis, che hanno animato un convegno intitolato: “Sa vida pro cale patria?”, nel quale sono stati presentati alla comunità i risultati della ricerca condotta dallo stesso Melis, sui bauladesi che hanno combattuto la guerra, grazie alla quale sono stati ritrovati i luoghi di sepoltura di alcuni giovani del paese. Gli interventi dei relatori è stata intervallata dal Coro di Bauladu che ha eseguito poesie, letture e canti a tema.

Venerdì prossimo alle ore 18, nella biblioteca comunale, e in programma la proiezione del film “Uomini Contro” di Francesco Rosi, ispirato al romanzo di Emilio Lussu: “Un anno sull’Altipiano”. L’opera, di chiara impronta pacifista e antiautoritaria, mette in luce la follia della guerra ed enfatizza l’inumanità del conflitto.

Gli appuntamenti si concluderanno sabato 5 dicembre alle ore 18 nel centro sociale, con la rappresentazione teatrale “Bachisio Spanu, l’epopea di un contadino sardo alla guerra” a cura della Compagnia Bocheteatro di Nuoro.

«Considerata l’importanza degli esiti delle ricerche - ha detto il sindaco Davide Corriga -, abbiamo voluto organizzare l’evento in segno di riconoscenza e di ricordo dei parenti dei concittadini caduti. Con l’esperienza bellica della Grande Guerra, i sardi ebbero modo di sviluppare una coscienza comune di sé stessi in quanto sardi: qualcosa nell’animo di quei giovani pastori, contadini, figli della piccola borghesia di paese, quando si ritrovavano in trincea, a parlarsi in sardo, a constatare la propria diversità rispetto al resto della truppa, favorì la nascita dei primi movimenti politici nazionali sardi”.

Piero Marongiu

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative