La Nuova Sardegna

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le reazioni

Politici e sindacati contenti: «Ha vinto la mobilitazione»

di Enrico Carta
Politici e sindacati contenti: «Ha vinto la mobilitazione»

ORISTANO. Tutti contenti, tutti d’accordo. La mobilitazione generale ha pagato e Oristano ha saputo di saper anche mostrare i muscoli nel momento in cui si compatta. Certo, pensare che il merito sia...

06 dicembre 2015
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ORISTANO. Tutti contenti, tutti d’accordo. La mobilitazione generale ha pagato e Oristano ha saputo di saper anche mostrare i muscoli nel momento in cui si compatta. Certo, pensare che il merito sia esclusivamente delle proteste generalizzate, è un po’ troppo ma il silenzio generalizzato avrebbe certamente avuto effetti disastrosi. Così il sindaco del capoluogo Guido Tendas commenta: «Aver fatto sentire la nostra voce ci parta a salvare uffici e buste paga, ma spero che si vada oltre e che questo sia l’inizio di un ripensamento della politica dello Stato verso i suoi territori. Ora il riordino degli enti locali riconosca la centralità del territorio per il settore agricolo e lattiero caseario».

I sindacati avevano immediatamente fatto la voce grossa e ora raccolgono i frutti della mobilitazione. Roberta Manca (Cgil): «Il risultato è portato a casa. La perdita della prefettura avrebbe avuto un effetto a cascata su tantissimi altri uffici e sarebbe stato un dramma nel dramma». Non molto dissimili le parole di Federica Tilocca: «Sembra che il pericolo sia scampato, anche se bisogna vigilare attentamente per il futuro prossimo. Chiederemo ai parlamentari che la prossima volta che passano certe leggi, si vigili meglio sulle conseguenze che queste possono avere su Oristano e la Sardegna». E a chiudere Angelo Medde (Uil) che già due giorni fa si era dimostrato molto ottimista: «L’impegno profuso dalle forze sindacali sulla politica ha dato i suoi frutti, anche se sarebbe servita una maggiore presenza della Regione. Ora non dobbiamo abbassare la guardia sulle altre vertenze che restano aperte». Prima di tutto il tribunale, perché, per quanto bistrattato, nessuno alla fine dei conti gradisce che lo Stato fugga e abbandoni i suoi presidi.

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