La Nuova Sardegna

Oristano

santu lussurgiu

La suggestione degli antichi riti

La suggestione degli antichi riti

Si rinnova l’appuntamento dei fedeli con le celebrazioni pasquali

26 marzo 2016
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SANTU LUSSURGIU. Con la celebrazione della Messa in "coena Domini", avvenuta giovedì sera, i riti della settimana santa sono entrati nel vivo della centralità liturgica cristiana, comprendente passione, morte e resurrezione di Gesù.

Il triduo, così chiamato, celebra gli eventi del mistero pasquale di Gesù Cristo, ossia: istituzione dell'eucarestia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell'amore fraterno, e la passione, morte, discesa agli inferi e resurrezione.

Ieri all'imbrunire, la processione, partita dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli (antica chiesa dei frati Minori Osservati di San Francesco) nota con il nome di "Cunventu" si è diretta alla parrocchiale di San Pietro, dove, come da tradizione, si è ripetuto l'antichissimo rito di "s'Iscravamentu", la deposizione del Cristo morto dalla croce. Il momento solenne ed estremamente suggestivo, al quale, come ogni anno, hanno partecipato tantissimi devoti provenienti da tutta l'isola, è stato scandito dalle voci dei cantori di “Su Cuncordu ’e su Rosariu”. Al termine del rito il Cristo morto sistemato nella lettiga, seguito dalla Madonna Addolorata, è stato accompagnato a Santa Maria degli Angeli.

Nella chiesa i simulacri sono rimasti esposti all'adorazione dei fedeli, mentre i cantori, radunati nella sagrestia, hanno intonato altri canti sacri fino alla mezzanotte.

Piero Marongiu

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